La Touch Bar dei nuovi MacBook Pro è in realtà un piccolo Apple Watch

Leonardo Banchi
Leonardo Banchi
La Touch Bar dei nuovi MacBook Pro è in realtà un piccolo Apple Watch

La Touch Bar OLED integrata nella scocca è sicuramente una delle caratteristiche dei nuovi MacBook Pro che più hanno destato l'attenzione del pubblico. Nonostante Apple durante l'abbia mostrata in azione durante la presentazione, però, il colosso americano non ha rilasciato informazioni sul modo in cui essa sia implementata, e su quale componente del computer sia adibito al suo controllo.

La risposta è arrivata da una serie di tweet dello sviluppatore Steven Troughton-Smith, che dopo aver analizzato la nuova Touch Bar ha spiegato come essa sia in sostanza "un mini Apple Watch". Non affrettatevi a illudervi però: questo non significa che potrete utilizzarvi tutte le app sviluppate per quel sistema: la lista delle app compatibili rimane vincolata all'uso delle API rilasciate da Apple.

L'affermazione deriva dall'analisi di T1, il chip introdotto nei MacBook Pro per il controllo della barra touch, che sarebbe in sostanza una variazione di S1, il "system-on-a-chip" utilizzato all'interno di Apple Watch.

Ad accomunare i due mondi, anche il sistema operativo in azione: sempre una personalizzazione di iOS, che nel caso di Apple Watch ha assunto il nome di watchOS.

Se da una parte questa sembra una scoperta interessante solo per i più "curiosi", il fatto che la Touch Bar sia stata implementata in questo modo evidenzia alcuni aspetti estremamente positivi già presenti: avere watchOS sul chip T1, ad esempio, permette ai nuovi MacBook di beneficiare di tutti gli sforzi sulla sicurezza compiuti dall'azienda in ambito iOS: il chip, infatti, veicola l'accesso sia al sensore Touch ID, sia alla webcam integrata nello schermo.

Ciò che più conta, però, sono probabilmente gli sviluppi futuri a cui questa implementazione apre la strada: se adesso le limitazioni hardware della Touch Bar impediscono il suo utilizzo in modo indipendente (il sistema è controllato da un RAM disk da 25 MB, utilizzato per caricarne l'avvio e controllare l'hardware), in futuro l'introduzione di un chip più potente potrebbe permettere, ad esempio, di utilizzare la Touch Bar con il computer spento, implementando in essa molte delle funzionalità e delle app di iOS e permettendo così di accedere alle notifiche del MacBook, a impostazioni di base, o a app per la comunicazione, senza l'attesa e il consumo in autonomia necessari per l'accensione dell'intero sistema operativo.

Via: TheVerge