Facebook prosegue la sua lotta contro le fake news: priorità alle fonti affidabili, grazie all'aiuto degli utenti

Edoardo Carlo
Edoardo Carlo
Facebook prosegue la sua lotta contro le fake news: priorità alle fonti affidabili, grazie all'aiuto degli utenti

Proseguono le grandi manovre di Facebook per sovvertire la direzione che il social network ha naturalmente imboccato nel corso degli ultimi anni. Dopo l'epocale annuncio della scorsa settimana, che sta comportando una maggiore priorità ai contenuti condivisi dalla propria schiera di amici, a discapito di quelli offerti da pagine di testate giornalistiche o aziende, adesso è il turno di News Feed FYI.

Si tratta di un nuovo sistema finalizzato a potenziare le armi a disposizione del social network per combattere la proliferazione di fake news, ovvero quelle notizie inventate, esagerate o rielaborate di fantasia, pubblicate al fine di attirare click (e dunque introiti pubblicitari) e influenzare le opinioni degli utenti. Il problema è da tempo sfuggito di mano, tanto da giocare un ruolo persino in occasione di campagne elettorali e Facebook, per certi versi responsabile della diffusione del fenomeno, sta tentando di limitarlo.

Grazie al nuovo sistema, su Facebook verrà data più priorità alle fonti ritenute affidabili, rilevanti e che fanno informazione, basandosi anche sui feedback degli utenti, che saranno chiamati a premiare le fonti più oneste, escludendo di riflesso quelle inaffidabili.

Verrà inoltre dato maggiore spazio alle notizie locali, a cui verrà dedicata un'apposita sezione, per consentire agli utenti di accedere ad informazioni puntuali e affidabili sul proprio territorio.

Per il momento, News Feed FYI debutterà gradualmente negli Stati Uniti, ma è già previsto un piano di espansione internazionale, qualora la sperimentazione desse i frutti sperati. Per il momento, è prematuro affermare che questa possa essere l'arma definitiva contro le fake news, che ormai sono diventate un affair internazionale con implicazioni geopolitiche. Tuttavia, Facebook giustamente non sta più a guardare.

Fonte: Facebook
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