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Facebook ha rimosso 583 milioni di account e 837 milioni di post: ecco perché

Vezio Ceniccola
Vezio Ceniccola Tech Master
Facebook ha rimosso 583 milioni di account e 837 milioni di post: ecco perché

La dura lezione arrivata dopo lo scandalo Cambridge Analytica sembra aver fatto bene a Facebook, che ha deciso so prendere provvedimenti ancora più seri sull'attività operata dagli utenti sulle proprie piattaforme, informando l'opinione pubblica sulle sue strategie di difesa. A dimostrazione della nuova strada di trasparenza intrapresa dal social, è arrivato il nuovo Community Standards Enforcement Report, che riporta i numeri relativi alla battaglia contro spam, account fasulli, contenuti inappropriati ed altre violazioni. E le cifre sono davvero impressionanti.

Nel corso del Q1 2018, sono ben 837 milioni i post di spam rilevati e rimossi da Facebook. Di questi, quasi il 100% è stato rilevato automaticamente prima ancora di una segnalazione da parte degli utenti, grazie ai potenti algoritmi messi a punto dall'azienda.

Nello stesso periodo sono stati disabilitati oltre 583 milioni di account fake, la maggior parte dei quali rimossi dopo pochi minuti dalla registrazione. Il traffico generato da questi account è circa il 3-4% dell'intero flusso dati di Facebook, segno che la loro attività è un pericolo non indifferente, soprattutto perché sono proprio questi i responsabili maggiori dei post di spam già citati.

Numeri enormi anche per quanto riguarda gli altri contenuti inappropriati rimossi: oltre 21 milioni contenenti sesso o nudità, 3,5 milioni relativi alla violenza e 2,5 milioni rigurdanti odio o linguaggio inappropriato.

La tecnologia di difesa di Facebook si basa sull'intelligenza artificiale e su altre sofisticate tecniche di prevenzione sia per rilevare i contenuti che per eliminarli in automatico, prima ancora che questi possano essere visti dagli utenti. Lo scopo è, dunque, quello di arrivare ben prima delle segnalazioni, impostando un muro invalicabile per i contenuti che violano i termini della piattaforma.

Ovviamente in tutti i muri possono esserci delle crepe, ma gli sforzi dell'azienda di Mark Zuckerberg sembrano destinati a creare una community più sicura e ad abbassare i rischi di abusi, sinora molto presenti. Se volete leggere tutti i dettagli del nuovo report, lo trovate in versione integrale a questo indirizzo.

Fonte: Facebook