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Perché vedere la seconda stagione di Daredevil (ma anche la prima)

Sta per partire la seconda stagione di Daredevil su Netflix. Ecco alcuni ottimi motivi per guardarla, che magari vi spingeranno a mettervi in pari con la prima se ancora non l'aveste fatto (Attenzione: possibili spoiler sulla prima stagione).
Nicola Ligas
Nicola Ligas Tech Master
Perché vedere la seconda stagione di Daredevil (ma anche la prima)

Domani, 18 marzo, prenderà il via su Netflix la seconda stagione di Daredevil , la più celebre serie TV targata Marvel del colosso dello streaming. Tutti gli episodi saranno da subito disponibili in modo che possiate divorarveli nel fine settimana, con una bella sessione di binge watching, ma perché dovreste vedere il telefilm dedicato ad un supereroe (ma potremmo discutere dell'uso del termine), specialmente se non siete appassionati del genere?

Marvel's Daredevil non è una serie TV sui supereroi

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La serie TV di Daredevil è prima di tutto una serie TV, e secondariamente una pellicola dedicata ad un supereroe. Quest'ultimo è probabilmente stato scelto non a caso tra quelli privi di poteri spettacolari, proprio per potersi concentrare di più sulla psicologia del personaggio (e semplificare le riprese). Daredevil è quindi prima di tutto Matt Murdock, l'uomo dietro la maschera. Un uomo tormentato da un passato non certo sereno e dal "diavolo" che si porta dentro, alla cui lusinghe ha sempre paura di indulgere troppo.

La serie è quindi godibilissima anche senza sapere nulla del personaggio in sé, che alla resa dei conti è un bravo pugile e poco più (semplificando molto). Certo, deve un po' piacervi il genere "azione", ma ci torneremo sopra nel punto seguente.

Combattimenti e coreografie molto studiati

Il padre di Matt era un pugile, ed è quello che stringi stringi è anche lui (sebbene il suo allenamento sia stato molto più complesso di così, ed i suoi sensi ultra sviluppati gli diano delle capacità in più). Il risultato è che gli scontri di Daredevil sono molto fisici, fin dall'inizio della prima stagione della serie. Il bellissimo piano sequenza qui sopra è uno dei migliori esempi in tal senso: silenzio, cazzotti e fatica. Dovreste vedere tutto l'episodio per capire perché questa scena sia così reale e significativa, ma non pensate che Daredevil sia solo fatto di scontri, perché dialoghi e comprimari sono altrettanto curati.

Tanta carne al fuoco nella seconda stagione

Il nemico della prima stagione è Wilson Fisk, noto anche come Kingpin.

Un uomo, non un "supercriminale", e già questo vi dà ulteriormente il senso della dimensione umana di Daredevil cui accenavamo prima. Nella seconda stagione le cose si complicano ulteriormente, ed il confine tra bene e male, già in parte labile nella prima, si assottiglia ulteriormente introducendo i due personaggi di Elektra Natchios e di Frank Castle, alias Il Punitore. Quest'ultimo in particolare si rivelerà un avversario ostico, perché è in pratica ciò che Matt sarebbe potuto diventare; anzi, è ciò che ancora potrebbe essere. Come gli ricorda infatti Frank, "ti basterà una giornata no per diventare come me," e questa sola frase riassume tutto il tormento che Matt si porta dentro da sempre.

Non è una produzione di serie b

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Se aveste visto l'altra serie Marvel di Netflix, Jessica Jones, sappiate che c'è una cosa in cui questa si discosta nettamente da Daredevil: i soldi spesi. È una considerazione grossolana ma vera, perché mentre in Jessica Jones non vediamo nemmeno quando la protagonista compie un super-balzo, in Daredevil troviamo scene studiate, realistiche, ed esplosive (in senso letterale, anche); abbiamo una grande attenzione alla fotografia ed al montaggio, con rallenty studiati ad arte anche per calarci meglio nei sensi del protagonista, che percepiscono il mondo in maniera diversa da noi.

Si ha insomma la sensazione di guardare un film, cosa che non si può dire di tutte le serie TV.