Cosa sappiamo sui viaggio nel tempo (e cosa effettivamente è possibile fare)

Lorenzo Fantoni
Lorenzo Fantoni
Cosa sappiamo sui viaggio nel tempo (e cosa effettivamente è possibile fare)

Il viaggio nel tempo fa parte di quei sogni fantastici che l’essere umano coltiva da anni, come il teletrasporto, l’auto volante e una doccia che non cambi mai improvvisamente la temperatura.

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L’idea di viaggiare nel tempo ha ispirato film, romanzi, serie TV e videogiochi che partono dal Canto di Natale di Dickens e arrivano fino a Interstellar, e quanto pare non è così impossibile come pensiamo.

Cominciamo tuttavia con le notizie peggiori. Difficilmente potremo vedere i dinosauri o l’omicidio di Giulio Cesare. Sull’andare avanti nel tempo ci sono alcune teorie che potrebbero funzionare, ma tornare indietro è molto più complesso. Tutto l’impianto teorico si basa su quanto enunciato da Einstein, che per primo sostenne l’esistenza dei cosiddetti “wormhole”, detti anche “Ponti di Einstein-Rosen”.

Il nome deriva dal fatto che Einstein e il fisico Nathan Rosen suggerirono l’esistenza di questi buchi nel tessuto dello spazio e, pur non avendone mai visto uno, molti scienziati hanno contribuito a rafforzare questa teoria.

Tra questi i più noti sono senza dubbio Stephen Hawking e Kip Thorne, che tra le altre cose ha anche aiutato Christopher Nolan facendo da consulente per Interstellar.

Thorne sostiene che un wormhole può essere utilizzato come macchina del tempo e basa la sua teoria su quella della relatività di Einstein. Secondo quest’ultimo il wormhole può fare da ponte attraverso lo spazio tempo, connettendo due punti lontanissimi con una sorta di scorciatoia. Se potessimo accelerare un lato del wormhole fino alla velocità della luce lasciando ferma l’altra, in teoria la parte che si muove invecchierebbe molto più lentamente di quella ferma, creando un effetto di dilatazione del tempo.

Ovviamente non è così facile come scriverlo. Innanzitutto non abbiamo mai scoperto uno wormhole, né sappiamo come crearlo. Inoltre non sappiamo come poterli accelerare, e potremmo probabilmente percorrerli in un solo senso, quindi niente vista privilegiata sulla costruzione delle Piramidi.

Secondo alcune teoria del 1988, una versione dell’essere umano molto, molto avanzata a livello scientifico potrebbe conoscere il modo di produrre movimenti all’imboccatura del wormhole usando forze gravitazionali o elettroniche, ma noi non siamo certo a quel livello.

Tuttavia, negli anni passati abbiamo avuto modo di assistere alla verifica di alcune delle teorie più bizzarre di Einstein, in particolare quella sulla dilatazione del tempo. Questa teoria si basa sul fatto che il tempo di un orologio in posizione ferma passa più velocemente di quello di un orologio che si muove. Il tutto è legato anche alla forza di gravità, maggiore è questa forza, maggiore è la velocità di movimento, quindi maggiore è la differenza tra i due orologi.

Per questo motivo il buco nero di Interstellar fa passare il tempo più velocemente per gli astronauti. A causa della grandissima forza di gravità il loro tempo passa più lentamente di quello sulla Terra.

Grazie all’esplorazione spaziale abbiamo avuto modo di verificare questo effetto, e per questo motive l’orologio sulla ISS è un po’ più lento di un orologio sulla Terra. Visto che la Stazione Spaziale si muove velocemente e con meno gravità. Il suo tempo è leggermente più veloce.

Questo è anche il motivo per cui nessun orologio terrestre è preciso al millesimo di secondo, anche se le differenze sono minime rispetto ai “5 minuti” necessari a una donna per prepararsi.

Un altro modo per verificare questo fenomeno coinvolge i satelliti GPS. Il segnale GPS del nostro smartphone funzione grazie a 24 satelliti intorno alla Terra che triangolano la nostra posizione in base a quanto ci mette una manciata di bit che riportano data e ora a percorrere il tratto orologio-satellite.

Tuttavia, quando gli scienziati hanno scoperto che l’orologio atomico nei satelliti è un po’ più veloce di quello terrestre, perché si sposta a una velocità di oltre 14mila km/h. Per essere precisissimi, gli orologi dei satelliti perdono 8 microsecondi al giorno. Una misura impercettibile, ma più che sufficiente per far sballare alcune rilevazioni. Per questo il segnale GPS aggiusta il segnale tenendo conto della relatività, con un’equazione che vi risparmiamo.

Ovviamente questo porta con sé delle implicazioni enormi se portato all’estremo.

Se con un’astronave velocissima potessimo fare il giro della galassia e tornare sulla Terra ci ritroveremmo nel futuro, esattamente come Charlton Eston si ritrova in un pianeta popolato dalle scimmie.

Ma possiamo veramente farlo? Possiamo provare anche ad andare indietro nel tempo?

Al momento non possiamo saperlo, la nostra tecnologia è troppo poco avanzata e le teorie di Einstein sembrano escludere la possibilità di un viaggio indietro nel tempo.

Ovviamente sono solo teorie, e come tali sconfessabili da qualche incredibile scoperta o invenzione. Per quanto riguarda i wormhole, non possiamo saperlo finché non proviamo a entrarci dentro, ma prima dovremmo trovarlo, perché non possiamo fabbricarne uno.

Potrà sembrarvi incredibile, ma c’è chi ha pensato anche di cercare in giro per il mondo eventuali viaggiatori del tempo nascosti tra la folla e incredibilmente…. Non ne hanno trovato neanche uno.

Per il momento dunque, il modo migliore per viaggiare indietro nel tempo e sentirlo rallentare rimane una visita da vostra nonna o aspettare in fila alla posta.