Facebook rivela i suoi piani per la realizzazione di una rete internet tramite droni

Leonardo Banchi
Leonardo Banchi
Facebook rivela i suoi piani per la realizzazione di una rete internet tramite droni

Dopo il Project Loon di Google, anche Facebook e l'associazione Internet.org si muovono guardando al cielo per portare internet anche nelle aree più remote del mondo: se Google puntava all'utilizzo di speciali "mongolfiere" fluttuanti nella stratosfera, l'idea di Mark Zuckerberg e della sua associazione è invece di utilizzare dei droni che riescano a volare per lunghi periodi di tempo al di sopra delle quote degli aerei tradizionali.

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"Aerei" è in effetti la parola che utilizza Yael Maguire, capo ingegnere presso il Facebook Connectivity Lab, forse per evitare di rimandare subito la mente ai droni e alle difficoltà di regolamentazione attualmente presenti sul loro utilizzo, ma in effetti proprio di essi si tratta: in una intervista rilasciata durante il Social Good Summit a Mashable, Maguire ha infatti parlato di "Aerei privi di piloti, in grado di volare per mesi, o anche anni fra una sosta e l'altra.

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Tali aerei, oltre alle ovvie difficoltà di altitudine (dovrebbero infatti volare fra i 18 e i 27 chilometri di altezza), richiederebbero dunque di essere alimentati dall'energia solare, poiché non esiste alcun carburante in grado di fornire energia per periodi così lunghi di tempo.

La dimensione degli aerei dovrebbe invece essere "più o meno come quella di un aereo di linea, come un 747", ma richiederebbero di essere molto più leggeri. Uno dei modelli su cui il laboratorio di ricerca è al lavoro parrebbe essere della lunghezza "di sei o sette Prius, ma pesante solo come le sue quattro ruote.

L'obbiettivo finale, ancora una volta, è portare la connessione ad internet alle zone in via di sviluppo, con priorità a quelle nelle quali un alto numero di persone non ha possibilità di collegarsi. Maguire ha citato come esempio l'India, paese nel quale più del 15% della popolazione non ha alcuna connettività disponibile.

Oltre ad essa, è comunque stato individuato un elenco di 21 paesi in America Latina, Africa ed Asia, per studiare anche il modo in cui, volando su di essi, gli aerei potessero essere colpiti dal sole che dovrebbe alimentarli.

Con i lavori iniziati, il futuro prospetta comunque varie difficoltà, sia di tipo tecnico che di regolamentazione, dato che sarebbe la prima volta che veicoli privi di pilota andrebbero a volare oltre la soglia dei 18 chilometri di altezza. La speranza, comunque, è di riuscire a portare almeno uno di questi aerei in aria entro il 2015, per iniziare i test al di sopra del suolo degli Stati Uniti. Per iniziare a distribuire internet, invece, non si può pensare che siano necessari meno di tre-cinque anni.

VIA: Mashable