I trapianti di corpo saranno realtà entro due anni
Con una nuova procedura, che sembra uscita da un film di fantascienza, un chirurgo italiano ha ipotizzato come sarebbe possibile effettuare un trapianto di corpo, spostandone la testa da uno malato ad uno sano. Esperimenti del genere hanno sempre alimentato la curiosità di molti scienziati.
Nel passato, in particolare agli albori delle scienze fisiologiche, si è infatti sperimentato questa procedura su diversi animali, come cani e scimmie, con risultati che, per quanto cruenti, hanno buttato le basi per le moderne procedure chirurgiche.
Il neurochirurgo Sergio Canavero, direttore del Turin Advanced Neuromodulation Group, avrebbe già nel 2013 ipotizzato un trapianto di testa da un corpo umano malato verso uno sano. I dettagli della procedura sono stati adesso pubblicati in un articolo sul Surgical Neurology International.
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Secondo Canevaro grazie ai moderni mezzi chirurgi e trattamenti antirigetto, sarebbe possibile, per il paziente, tornare a camminare in nuovo corpo entro un anno dall'intervento di trapianto del cranio.
La procedura, che potrebbe essere pronta entro un paio di anni, presenta non poche questioni etiche, ma proprio l'ideatore avrebbe dichiarato che "se la società non è pronta ad accettare la procedura, io non la farò".
In questi casi lo scontro tra scienza ed etica è inevitabile e se da un lato il portare a nuova vita una persona destinata irrimediabilmente alla morte, sarebbe uno delle più grandi conquiste scientifiche per l'uomo, rimane senz'altro aperta la questione etica dell'intervenire così profondamente sul naturale decorso del ciclo vitale.