Il "padre dei cyborg" si è impiantato un chip nel cervello

Cosimo Alfredo Pina
Cosimo Alfredo Pina
Il "padre dei cyborg" si è impiantato un chip nel cervello

Siamo ancora lontani dallo scenario fantascientifico in cui uomo e macchina interagiscono armoniosamente grazie a modifiche bioniche… oppure no? La storia del Dottor Philip Kennedy, neurochirurgo noto per i suoi studi nel campo delle interfacce cervello-computer, ha in effetti dei risvolti degni di un film.

Stando a quanto riportato su MIT Technology Review, lo scienziato si è sottoposto ad un complesso ed invasivo intervento di chirurgia cranica, tra l'altro pagato di tasca sua 25.000$, per farsi impiantare un chip interfacciato con i centri del linguaggio del suo cervello.

Il cosiddetto "padre dei cyborg", che ha contribuito notevolmente allo sviluppo delle interfacce uomo-computer, ha un sogno nel cassetto: quello di creare un sistema capace di tradurre i segnali neuronali, quelli generati dal cervello, in bits.

Purtroppo negli ultimi anni i fondi e di conseguenza il supporto burocratico e i volontari pronti ad offrire letteralmente il proprio cervello alla scienza, scarseggiano; da qui la decisione di Kennedy di trasformarsi in cavia per il proprio esperimento.

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L'operazione, effettuata in Belize nel 2014 con anche qualche complicazione post-operatoria, è comunque andata a buon fine e il Dottore sta proseguendo i suoi studi, con risultati piuttosto soddisfacenti che gli hanno già permesso di individuare dei modelli ricorrenti durante la fonazione.

Ci vorrà ancora davvero del tempo prima che l'idea di Kennedy prenda forma, magari per aiutare chi tutti giorni lotta per comunicare con il mondo esterno, ma quando quel giorno arriverà sapremo certamente chi ringraziare.

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