I servizi segreti inglesi hanno spiato illegalmente per 17 anni. Adesso sono in regola

Cosimo Alfredo Pina
Cosimo Alfredo Pina
I servizi segreti inglesi hanno spiato illegalmente per 17 anni. Adesso sono in regola

Ci è voluto un anno all'autorità inglese per rimettere in sesto lo stato confusionale delle leggi che regolano il sistema di sicurezza e sorveglianza di massa adottato dal Regno Unito negli ultimi 17 anni. Lo scorso fine settembre Snowden rivelava al mondo come l'agenzia GCHQ, praticamente l'NSA inglese, avrebbe infatti spiato i cittadini senza alcun tipo di supervisione o limite.

Il sistema di sorveglianza di massa avrebbe raccolto dati su posizione e chiamate da ogni telefono cellulare (su suolo inglese) dal 1998 al 2015, andando così contro l'Articolo 8 della Convenzione europea per i diritti dell'uomo, senza alcun tipo di conseguenza.

Il programma è rimasto segreto, anche alle autorità al di fuori della GCHQ, finché Snowden non ha portato la cosa allo scoperto. Adesso il governo ammette pubblicamente che la sorveglianza c'è stata e ha così preso i provvedimenti per renderla legale.

Più privacy quindi per i cittadini del Regno Unito? No, visto che le nuove normative scritte dall'Investigatory Powers Tribunal rendono legali le pratiche adottate dall'agenzia.

Di fondo non cambia niente e i dati saranno comunque raccolti; la differenza è che adesso il tutto è noto e i cittadini inglese sanno, più o meno consciamente, che quando impugnano il proprio smartphone sono comunque sorvegliati (ovviamente per motivi di sicurezza) dal governo.