Un passo avanti nella mappatura dell'universo remoto

Leonardo Banchi
Leonardo Banchi
Un passo avanti nella mappatura dell'universo remoto

Uno degli obbiettivi più importanti dell'astronomia è riuscire a creare una mappa dell'universo remoto ma, sfortunatamente, esso è anche uno dei più ardui. A causa della debolezza dei segnali che arrivano sulla terra, infatti, per gli scienziati è molto difficile riuscire a mappare le parti più oscure. I ricercatori del Max Planck Institute, in collaborazione con i laboratori Berkeley, hanno però fatto un passo avanti che potrebbe svoltare questa situazione.

LEGGI ANCHE: Un buco nero al centro di una galassia ultra densa

La svolta è rappresentata dalla scelta di puntare i telescopi verso una piccola sezione dell'universo, distante 10,8 miliardi di anni luce, e misurare il cambiamento di luce fra le varie galassie causate dalle nuvole di idrogeno presenti davanti ad esse.

Osservando un numero notevole di tali galassie, infatti, gli astronomi sono riusciti a creare una mappa della rete cosmica dei gas presenti di fronte ad esse, più o meno nello stesso modo in cui gli scienziati creano una mappa del cervello utilizzando le TAC.

Attualmente, sono riusciti a coprire solo una piccola porzione dell'universo, ma ritengono che questo meccanismo possa aiutare in modo consistente il progetto DESI, che dovrebbe arrivare nel 2018 e il cui obbiettivo è la mappatura completa dell'universo fino a una distanza di 10 miliardi di anni luce.

VIA: Engadget