Blasters of the Universe – E He-Man dove sta? (recensione VR)

Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri
Blasters of the Universe – E He-Man dove sta? (recensione VR)

Recensione Blasters of the Universe – Un altro sparatutto è arrivato in città - o, meglio, sulla realtà virtuale. Come se non bastasse, è anche statico. Non proprio il miglior biglietto da visita che si possa desiderare: eppure, Blaster of the Universe cerca di essere diverso da ciò che offre PSVR al momento. Dategli il beneficio del dubbio: ecco la nostra recensione.

Editore Archiact
Sviluppatore The Secret Location
Piattaforme PSVR, Oculus Rift, HTC Vive
Genere Sparatutto, Bullet Hell
Modalità di gioco Singolo giocatore

Quando “sudare sette camicie” non è un detto

Blasters of the Universe colpisce subito per essere prima di tutto un Bullet Hell edificato sul movimento fisico, unicamente giocabile con due PlayStation Move nella versione per PSVR.

L’azione, in particolare, si spacca a metà: da una parte abbiamo la preparazione, ovvero la possibilità di poter personalizzare completamente l’arma; dall'altra, invece, c’è il gameplay, che allude alla solita minestra riscaldata alla quale siamo abituati, con posizione stazionaria, risultando però differente nel dettaglio.

Il giocatore, prima di entrare in partita, può combinare vari pezzi, dal telaio al tipo di munizioni, per creare la sua personalissima arma da fuoco.

La cornice, chiaramente ispirata all'immaginario collettivo della fantascienza anni ‘80, fornisce tutta un’estetica particolare, tant'è che potrete dare vita a fucili laser, pistole a plasma, o a qualsiasi altra cosa vi venga in mente, giocando sui parametri: un maggiore danno, ad esempio, dovrà essere compensato da una minore capienza del caricatore, e così via.

I Bullet Hell, per definizione, tendono ad essere parecchio impegnativi, e Blasters of the Universe non è da meno. Di base, bisogna eliminare un certo numero di cattivi per far apparire il boss di turno, la cui sconfitta vi porterà al livello successivo.

L’offerta contenutistica vanta solo quattro missioni, ciascuna delle quali può essere affrontata sotto due difficoltà, chaos (quella standard) e casual. L’esperienza che ne viene fuori, in entrambi i casi, esige che il giocatore si muova costantemente, schivando i proiettili che i nemici scaglieranno, sotto schemi precisi nei quali c’è sempre almeno una piccola via di uscita.

Vi ritroverete a inginocchiarvi, a saltare, a compiere movimenti innaturali pur di non farvi prendere da quei piccoli globi luminosi. L’unica parte vulnerabile del vostro corpo è la testa, motivo per il quale dovrete spesso serpeggiarla tra missili, laser e reti di proiettili: il funzionamento è solido, anche se la mancanza di un qualche tipo di sonoro concreto capace di segnalare l’arrivo dei proiettili provoca un po’ di frustrazione.

Inoltre, la dotazione dell’alter ego virtuale sfoggia, oltre all'arma realizzata da cima a fondo, anche uno scudo, eventualmente personalizzabile, che consente di bloccare i colpi avversari nelle situazioni più complicate.

Blasters of the Universe si presenta dunque nudo e crudo, e la sua progressione non è trainata dai numeri. I livelli sono pochi e brevi, seppur impegnativi e rigiocabili nella modalità “infinita”, montano una manciata di mostri e di boss molto divertenti, ma la longevità si poggia sulla vostra voglia di migliorare, e di scalare le classifiche, personali e mondiali.

Compare anche una quinta missione, che viene costantemente aggiornata, e che va a mescolare gli elementi dei precedenti livelli per confezionare una sfida sotto condizioni uniche, eppure il cuore dell’esperienza dimora in quelle quattro aree e nella creazione delle armi, con la quale vi divertirete a sperimentare la combinazione migliore per le vostre esigenze. I pezzi comunque si guadagnano raggiungendo un certo progresso nel livello, e non con la casualità, cosa che abbiamo apprezzato quanto il comparto audiovisivo, pulito, chiaro e sufficientemente carismatico. Infine, vi informiamo che il prezzo di lancio della versione PSVR è di 19,99€.

Giudizio Finale

Recensione Blasters of the Universe – Giudizio Finale – Blasters of the Universe porta il Bullet Hell nella realtà virtuale, confezionando delle meccaniche frenetiche, ma non per questo confusionarie. Il movimento della testa nello spazio assume una connotazione tutta sua, che si prostra, umile, davanti ad un’offerta piccola.

PRO CONTRO
  • Meccaniche di base funzionali ed efficaci
  • Personalizzazione dell'arma divertente
  • Ricompensa i giocatori più agili e precisi
  • Può essere frustrante a causa di alcune scelte di design
  • Pochi tipi di nemici, poca varietà, pochi livelli

Recensione Blasters of the Universe – Trailer

Recensione Blasters of the Universe – Screenshot