Vi dobbiamo parlare di Conan Exiles (recensione)

Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri

Recensione Conan Exiles – Se solo Robert Ervin Howard potesse guardare tutto questo. Se solo il creatore del fantasy eroico potesse ammirare con i suoi occhi Conan Exiles, e giocare nel mondo da lui ideato nella saga dell’omonimo barbaro… chissà cosa avrebbe detto. In ogni caso, abbiamo molto di cui discutere. Ecco la nostra recensione.

Editore Funcom
Sviluppatore Funcom
Piattaforme PS4, Xbox One, PC Windows
Genere Sopravvivenza
Modalità di gioco Singolo giocatore, multigiocatore
Lingua Italiano (solo testi)
Prezzo e acquisto 49,99€

Video Recensione Conan Exiles

I concetti espressi nei paragrafi di questo articolo sono racchiusi nel video a seguire, che include spezzoni tratti dalle nostre sessioni di gioco su PS4 Pro.

Siamo tutti esiliati

Definire Conan Exiles un titolo di sopravvivenza sarebbe senz'altro corretto, ma di sicuro riduttivo, anche se di tale si tratta, almeno sulla carta. Se qualcuno però ci chiedesse qualcosa in più a riguardo, diremmo che è un videogioco d’avventura. Anzi, a essere precisi, diremmo che è un videogioco in grado di trasmettere l’avventura, perché si discosta dalla concezione moderna del genere, che lo vede immischiato nella costante spettacolarità, nella narrativa cinematografica, e nella linearità: invece, si avvicina quanto più possibile allo spirito e alla gioia della semplice e genuina scoperta.

Conan Exiles è proprio questo, un viaggio in un territorio ostile, un universo che non segue la proceduralità, ma si erge su un mondo fatto e finito, con i suoi luoghi e le sue particolarità morfologiche, i suoi punti d’interesse e i monumenti da visitare, che non mutano di partita in partita, e dove la mappa non suggerisce nulla. Sta a voi andare a est, a ovest, sbirciare in quel tempio o nella foresta pluviale, senza indicazioni, senza avere un reale obiettivo. E sebbene la formula sia quella della classica sopravvivenza, nel calderone ribolle una matassa di ingredienti proventi dal sottobosco ruolistico.

Si comincia anzitutto scegliendo come giocare a Conan Exiles: in una partita privata, o in un server pubblico. Nel primo caso è possibile selezionare se giocare in solitaria o con un amico, e qui sorgono i primi compromessi a cui si deve sottostare. In pratica, il giocatore che avvia la partita sarà il possessore del server privato, mentre il secondo utente vestirà il ruolo di ospite.

Di conseguenza, l’ospite non potrà accedere a quella stessa partita se il giocatore principale non è online. In più, i due partecipanti non potranno allontanarsi più di una decina di metri l’uno dall'altro, altrimenti l'utente secondario sarà spinto automaticamente verso quello principale.

Tutto ciò limita fisiologicamente la coordinazione di una giocabilità fondata sulla divisione dei ruoli, in special modo nelle fasi di costruzione. Anche perché, come accennavamo poc'anzi, l’universo di Conan Exiles è astioso, e si inizia l’avventura con un personaggio, realizzato attraverso un editor, dotato della sola biancheria intima. Anzi, volendo, si può eliminare anche quella, e cominciare il viaggio nudi, decidendo persino la lunghezza dei propri attributi sessuali. E no, non stiamo scherzando.

Assumerete dunque i panni di un esiliato, il quale, una volta liberato da un Conan il Barbaro di passaggio, dovrà semplicemente sopravvivere. L'impatto iniziale è spiazzante, a prescindere dalla difficoltà scelta. Sia chiaro, c’è un abisso tra il livello di sfida “facile” e “normale”, ragion per cui vi consigliamo caldamente di selezionare il primo.

Il motivo? Conan Exiles non spiega niente di niente. Vi lascia in balia del nulla, in un deserto, con gli indicatori della fame e della sete pronti a prosciugarsi da lì a poco.

E il mondo non aiuta. Non aiuta perché trabocca di minacce sin da subito, in ogni, singolo lato, e destreggiarsi nei territori non è semplice. Le note lasciate dalle persone del posto parlano soltanto di morte, e, guarda caso, inizialmente sembra impossibile poter sconfiggere qualcuno, e quindi poter sopravvivere nelle cosiddette Lande dell’esilio.

Fortunatamente, in vostro soccorso spicca la sezione denominata “avventura”, nella quale sono riassunte tutte le interazioni che è possibile effettuare nel gioco, elencate e divise a seconda della loro complessità: dal bere al mangiare, dalla creazione di un edificio all'assalto di un accampamento, questa lunga serie di obiettivi dà una sorta di direzione, senza risultare limitante in alcun modo, visto che non donerà nessuna ricompensa.

Tuttavia, il come giace costantemente nell'alone del mistero. Recuperare della carne, ad esempio, non si limita al dover uccidere un animale. Bisognerà prima edificare l’apposita mannaia, dall'apposita struttura, la cui costruzione è bloccata dall'apposito talento. È tutto un giro di valori e attributi matematici che, insieme all'apparato esplorativo, tengono in piedi Conan Exiles.

Per quanto riguarda i combattimenti, questi sono incentrati sulla schivata, sulla parata, e su una combinazione di attacchi leggeri e pesanti, regolati dal consumo di stamina, che cambiano a seconda dell’arma impugnata. Proprio la stamina fa la differenza tra la vita e la morte, dato che la traballante intelligenza artificiale nemica potrebbe mettervi al tappeto in modo imprevedibile, laddove una semplice schivata avrebbe salvato la situazione. Per la cronaca, sebbene ci sia la possibilità di giocare in prima o in terza persona, quest’ultima l’abbiamo trovata la più indicata per le lotte. A onor del vero, quella in soggettiva risulta implementata in modo grossolano a prescindere dal contesto, che sia bellico o esplorativo.

Una volta carpite e digerite le dinamiche, la fame, la sete e la temperatura corporea non saranno più un problema di primaria importanza, e si passerà da un bioma all'altro per recuperare risorse di rarità differente, al fine di realizzare equipaggiamento sempre più potente, in maniera tale da addentrarsi nei sotterranei all'interno dei quali dimorano delle creature immonde, che assumono il ruolo di flebile filo conduttore, proprio perché la loro morte rappresenta un traguardo nell'ecosistema del gioco, ma starà a voi scoprire il resto.

L’esplorazione è comunque una delle parti più interessanti della produzione: nel dettaglio, è stato adottato il sistema di arrampicate simile a quello visto e apprezzato in Breath of the Wild. Infatti, il giocatore può scalare qualsiasi cosa lui voglia, a patto di avere la barra della resistenza piena. Ricercare risorse diventa quindi un'operazione meno rigida del previsto, grazie anche alla possibilità di poter segnalare sulla mappa, a mano, i vari punti di riferimento, così da districarsi meglio nell'ambiente.

Inoltre, la costruzione abbraccia sia oggetti, armi, armature, che edifici veri e propri. Il sistema è regolato da un’acquisizione di punti salendo di livello, alcuni legati alle statistiche per potenziare l’eroe, altri per apprendere nuove creazioni. Il quantitativo di reagenti necessari per fabbricare è spesso ingente, e bisognerà armarsi di santa pazienza sin dalle prime battute. A ciò si somma l’opzione, tutt'altro che di facile intuizione, grazie alla quale potrete schiavizzare i criminali per convertirli alla vostra causa. Combattenti, costruttori, danzatori e altre professioni potranno aiutarvi a sfruttare al massimo lo sviluppo dell’accampamento.

Inutile girarci attorno, anche perché lo avrete già intuito: Conan Exiles è un gioco che richiede tanto, tantissimo tempo per essere capito, e soprattutto apprezzato. L’interfaccia del sistema di creazione, peraltro, è confusa, e districarsi tra i menù risulta alquanto artificioso su console, a maggior ragione se si prende in esame la mappa, davvero lenta nel caricare la posizione del giocatore e degli indicatori, una volta richiamata.

Purtroppo dobbiamo aprire una grossa parentesi sul versante tecnico, al quale sono collegati i problemi di una produzione che, altrimenti, avrebbe potuto dire molto sulla scena dei titoli di sopravvivenza. A malincuore, però, Conan Exiles cade a pezzi: almeno nella sua incarnazione console, su PS4 Pro, c'è un marasma di bug da lasciare a bocca aperta.

Compenetrazioni, frequenti blocchi dell’immagine, animazioni mancanti, cali clamorosi di fluidità, pop-up delle texture e dei modelli, collisioni mal calcolate nei combattimenti, suoni non sincronizzati con l’azione, momenti in cui ci si incastra nell'ambiente, e potremmo continuare ancora, senza fermarci.

Lascia interdetti la mole di problematiche con le quali Conan Exiles deve convivere. Non passa un solo secondo senza un minimo grattacapo, e non stiamo affatto esagerando. E se da un lato i bug visivi possono essere tollerati e ci si può magari scherzare su, quelli tecnici sono inammissibili in un videogioco così punitivo.

Basta un fermo-immagine di qualche secondo nell'istante sbagliato, dovuto alla scarsa ottimizzazione del motore, per mettervi al tappeto e farvi perdere del prezioso progresso.

È un peccato perché, quando si comincia a conoscere nel profondo la stratificazione della formula, si sente il bisogno fisiologico di addentrarsi nei server online, in particolar modo quelli PvP. Questi aggiungono alla minestra quintali di pepe, considerando che un totale di quaranta giocatori (pochini, in relazione alla grandezza della mappa) possono realizzare clan, dare vita a battaglie campali con tanto di armi d’assedio, rubarsi risorse vicendevolmente e così via. Tuttavia, è necessario scendere a patti con troppe grane, troppe seccature, troppe incertezze per potersi godere l'esperienza nella sua totalità.

E pensare che l’ambientazione, seppur lontana dagli standard odierni, esprime curiosità, con deserti, foreste, luoghi oscuri e nascosti piacevoli da vedere in azione, e assolutamente gradevoli nel commento musicale. La varietà estetica non manca, specie per il genere, ma il comparto tecnico su console si è rivelato essere un grosso deterrente per consigliarne l’acquisto in questo momento.

Funcom avrà sicuramente dei piani per migliorare la situazione, ma ciò non giustifica lo stato pietoso in cui vacilla adesso.

Giudizio Finale

Recensione Conan Exiles – Giudizio Finale – Conan Exiles non era pronto per il suo debutto su console. Viste le condizioni in cui versa, non lo sarà per molto tempo. Sotto al velo di problematiche c'è tanto da amare, da scoprire, da giocare, ma il comparto tecnico non vi mette nelle condizioni di fare tutte queste cose in comodità. Viene da chiedersi come sia stato possibile mettere in commercio un prodotto così interessante, così ambizioso, e, al contempo, così claudicante. Rivolgete la vostra attenzione alla versione per PC.

PRO CONTRO
  • Ci si sente piccoli dinanzi al suo mondo
  • Esplorazione stimolante
  • Con gli amici è un'esperienza unica
  • Avventura, sopravvivenza, gioco di ruolo in un unico calderone
  • Tecnicamente disastroso su PS4
  • Una secchiata di bug incalcolabili
  • Curva di apprendimento ripida e punitiva
  • Limiti nella cooperativa privata

Recensione Conan Exiles – Trailer

Recensione Conan Exiles – Screenshot