Mirror's Edge Catalyst non è la sorpresa del 2016 (recensione)

È difficile togliersi dalla mente e dal cuore l'affetto provato verso l'originale Mirror's Edge per esprimere un parere obiettivo. Con parecchia forza di volontà, ci siamo riusciti: ecco la nostra recensione di Mirror's Edge Catalyst.
Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri

Recensione Mirror's Edge Catalyst - L’ossessione che ai tempi avevo sviluppato per Mirror’s Edge andava ben oltre la bellezza della protagonista. Il gioco originale, uscito nel 2008, verteva sull'ambizioso concept di portare la disciplina del parkour sulla scena videoludica attraverso un uso intelligente della visuale in soggettiva.

Il fattore di assoluto pregio della produzione firmata da EA Dice era rappresentato dall'atmosfera che si respirava tra i grattacieli di Glass, sorretti da una direzione artistica riconoscibile, di qualità eccelsa, accompagnata da musiche ambientali tra le più belle che abbiamo avuto il piacere di ascoltare. Il titolo si rivelò un discreto successo, forte di una cerchia di accaniti sostenitori.

L’annuncio del “un po’ reboot e un po’ sequelMirror’s Edge Catalyst è quindi stato accolto sotto scroscianti applausi non solo dal sottoscritto, ma anche dalla fan base che si è giustamente ritagliata tramite quello che, in fin dei conti, era "solo" un grande e ben riuscito esperimento, il quale tuttavia soffriva di tre problemi principali: linearità strutturale, storia poco sviluppata e una longevità mediocre.

Dice sarà riuscita a correggere il tiro con Catalyst? A malincuore, ci tocca ammettere che non tutto è andato come previsto.

APPROFONDISCI: Mirror's Edge Catalyst sarà la sorpresa del 2016? - Prova Beta

Video recensione Mirror's Edge Catalyst

Come vuole la prassi, ecco la videorecensione che illustra al meglio i concetti espressi nei seguenti paragrafi.

L'ignoranza è forza

Mestiere difficile quello dei Runner. Faith Connors è una di loro, una ragazza che di professione porta informazioni delicate da un punto all'altro della città. Certo, un messaggio su Telegram sarebbe molto più veloce ed efficiente: peccato che in Mirror’s Edge Catalyst l’intero canale delle comunicazioni è controllato dal Conglomerato, una dittatura totalitaria che, sulla carta, sembra avere delle sfumature di utopia, almeno nelle intenzioni iniziali.

Mirror's Edge Catalyst Screenshot (10)

Ben presto capirete che la libertà è un bene imprescindibile, la cui privazione non può essere né un mezzo né un opzione, quindi, sì, l’obiettivo è quello di cancellare dalla faccia della terra la Kruger Holding, la superpotenza che pretende di gestire l’intera vita degli esseri umani in tutte le sfaccettature.

[sentence_sx]Abbiamo preso spunto da alcuni interni del gioco per l’organizzazione della nostra prossima cucina[/sentence_sx]

L’incipit rivoluzionario è sempre affascinante e non passa mai di moda, e in Mirror’s Edge Catalyst viene ricreato con uno stile a dir poco inconfondibile. Le architetture asettiche, dominate dal bianco, danno un’impronta di pulizia che fa netto contrasto con le putride macchinazioni dittatoriali che si celano all'interno. Gli scenari sono davvero evocativi, specie gli interni, tant'è che abbiamo preso spunto da alcune sezioni per l’organizzazione della nostra prossima cucina.

La trama esplora anche il passato della protagonista, eppure questo segmento è debolissimo. Non bastano un paio di sequenze statiche e discontinue a rendere Faith una protagonista più credibile, e anche gli stessi colpi di scena sono gestiti in maniera poco convincente durante le vicende che compongono le circa otto ore della campagna principale. Il coinvolgimento emotivo nella trama è paragonabile dunque a quello del primo capitolo, anche se, obiettivamente, in Catalyst ci sono molti più personaggi interessanti, ma purtroppo la loro caratterizzazione è alquanto marginale.

Mirror's Edge Catalyst Screenshot (4)

Se la narrazione non brilla in quanto a stesura, c’è comunque da evidenziare il suo sviluppo piuttosto veloce, cosa che certamente tiene il ritmo sempre serrato ma, malgrado ciò, sacrifica molti momenti importanti e li riduce a soli dettagli.

Abbi fede

La storia non è quindi il punto forte di Mirror’s Edge Catalyst, sebbene Dice avesse chiaramente espresso la volontà di analizzare meglio Faith sotto il profilo psicologico. In effetti lo studio sembra voler coinvolgere più media per descrivere meglio il franchise, tanto è vero che le motivazioni per le quali la protagonista è giunta in riformatorio sono racchiuse in un fumetto digitale, mentre i retroscena dispotici dell’universo verranno spiegati in una futura serie televisiva a cura di Endemol Shine Studios.

Mirror's Edge Catalyst Screenshot (6)

L’idea potrebbe pure risultare accattivante se non fosse che, attualmente, al di là del meraviglioso aspetto estetico, Catalyst non propone quella giusta scintilla tale da motivare una narrativa così ramificata. Ciò nonostante, a dispetto del debole sviluppo di questo nuovo capitolo, il nostro interesse verso il franchise rimane immutato, anche perché è nel gameplay dove Mirror’s Edge riesce davvero a splendere.

Come una scimmia

Mirror's Edge Catalyst migliora la full-body-experience, il concetto che riassume quella che è l’iconica giocabilità della (ormai) serie, aiutata dalla prospettiva del Runner, una meccanica che evidenzia di rosso gli oggetti o il percorso più adatto, a seconda delle impostazioni scelte (il nostro consiglio è quello di selezionare la visione classica, un valido compromesso tra aiuti a schermo e indipendenza del giocatore).

Mirror's Edge Catalyst Screenshot (7)

L’avventura quindi è in prima persona e ogni movimento effettuato, dalle capriole ai salti, dalle cadute ai colpi, restituisce sensazioni incredibilmente realistiche. Ci siamo ritrovati più di una volta a trattenere il respiro insieme a Faith, grazie al solidissimo e responsivo sistema di controllo, e la nuova struttura a mondo aperto riesce nell'intento di rivitalizzare la formula.

[sentence_dx]Ogni movimento effettuato, dalle capriole ai salti, dalle cadute ai colpi, restituisce sensazioni incredibilmente realistiche[/sentence_dx]

Ora il giocatore può muoversi negli ambienti urbani senza preoccuparsi delle barriere imposte dalle missioni, anche se questo aspetto purtroppo non è valorizzato al cento per cento.

Molto spesso vi imbatterete in voragini impossibili da raggirare, cosa che sottolinea chiare mancanze di un’impalcatura che non è realmente open-world, ma piuttosto un agglomerato di enormi percorsi con piccole scorciatoie: d'altronde, gran parte del gioco è ambientato proprio sui tetti dei grattacieli e in alcuni interni, quindi la linearità è nascosta, in un certo senso. Altra cosa che fa storcere il naso è la discutibile scelta di popolare le varie zone con persone immobili e del tutto estranee al contesto ludico (a parte qualche eccezione). Il mondo di Mirror’s Edge è spoglio, volutamente vuoto, deve dare un senso di solitudine e questo tentativo di renderlo più vivo non è così riuscito.

Tutto sommato, in ogni caso, apprezziamo questa nuova direzione soprattutto per il numero di attività aggiuntive che ora è possibile intraprendere. La città futuristica di Glass è infatti disseminata di missioni secondarie ben fatte e incarichi, i quali, seppur ripetitivi, vengono sorretti dall'ottimo gameplay del titolo, aumentandone esponenzialmente la longevità.

Mirror's Edge Catalyst Screenshot (1)

Anche il solo scorrazzare liberamente per la città è motivo sia di sfogo che di gran divertimento, poiché ciascun angolo nasconde un collezionabile raggiungibile tramite specifiche acrobazie. Gli oggetti (e il completamento di ogni attività) donano esperienza per salire di livello, e ciascuno offre un punto utile per sbloccare un’abilità dai tre rami: movimento, combattimento e attrezzatura.

[sentence_sx]Anche il solo scorrazzare liberamente per la città è motivo sia di sfogo che di gran divertimento[/sentence_sx]

Il sistema di sviluppo è quantomeno obsoleto, se non inutile, poiché le varie opzioni aggiungono poco al già maturo gameplay. Le più interessanti ed efficaci sono quelle rivolte proprio al combattimento, la cui realizzazione, purtroppo, lascia a desiderare.

A differenza del precedente episodio, infatti, Catalyst non permette l’utilizzo delle armi da fuoco che, seppur accessorie, riuscivano a dare una sorta di dimensione survival al gioco, proprio per le limitate munizioni e la necessità di dover disarmare continuamente gli avversari.

Dice ha abbandonato questa meccanica a favore di un redesign completo delle lotte corpo a corpo.

I due pulsanti d’azione sono riservati rispettivamente ai pugni e ai calci, e l’accompagnamento dello stick analogico sinistro gestisce la loro direzione, così da colpire più nemici con un solo attacco. Sono poi state implementate nuove mosse e migliorate quelle già presenti in passato, come i colpi dall’alto o dalle pareti. Tutto ciò, insieme alle acrobazie, generano una porzione di scudo che protegge Faith dai proiettili: una volta terminato, la protagonista potrà subire un paio di colpi prima di cadere definitivamente.

Mirror's Edge Catalyst Screenshot (8)

Purtroppo non appena si presenta una qualsiasi figura mossa dall'intelligenza artificiale, il gioco si perde in un bicchier d’acqua. I nemici sono incapaci di scalare molti ostacoli, non riescono ad organizzarsi per circondare il giocatore o per creare un vero senso di pericolo, e si muovono in modo tutt'altro che intelligente.

Il risultato, piuttosto sgradevole, è un insieme di combattimenti artificiosi che raramente funzionano come dovrebbero. In realtà il corpo a corpo rimane discreto solo quando è utilizzato come estensione delle sequenze di parkour, quando appunto bisognerà usare i nemici come “base d’appoggio” o per concatenare meglio le combo acrobatiche, ma nel momento in cui vi si parerà davanti una delle varie sequenze di lotta in stanze ad arena, i problemi inizieranno a proliferare in maniera tristemente ironica.

Se dobbiamo quindi essere del tutto sinceri, molte delle novità introdotte non ci hanno convinto fino in fondo. Prendete ad esempio il rampino: questo gadget è praticamente obbligatorio per una Runner, nonché davvero spettacolare da adoperare, ma non va minimamente ad intaccare l’equilibro delle dinamiche pulsanti del gioco perché il suo uso è limitato in alcuni specifici punti. Tirando le somme, la base è solida e siamo sicuri che vi divertirà, ma ci aspettavamo una dedizione maggiore nello sviluppo dopo tutti questi anni di attesa.

Mirror's Edge Catalyst Screenshot (3)

Discorso a parte va fatto per la modalità Social Play, tramite la quale i giocatori possono competere asincronamente in sfide a tempo che loro stessi possono creare. È senz’altro una aggiunta gradita e coerente con lo spirito della serie, in particolar modo se fate parte di una cerchia di amici affezionati allo stile di gameplay di Mirror’s Edge.

[sentence_dx]Le musiche, scritte ancora una volta da Solar Fields, sono parecchio suggestive[/sentence_dx]

Concludiamo con la classica nota rivolta al comparto audiovisivo. I nostri test sono avvenuti su PlayStation 4 e, benché la situazione sia notevolmente migliorata dalla beta, l’aspetto tecnico è ancora afflitto da fenomeni costanti di pop-up delle texture, tra l’altro dalla qualità non sempre eccelsa.

Il colpo d’occhio rimane comunque buono, anche se gran parte del merito va al tratto artistico, eppure un leggero strato d’amaro in bocca c’è visto che già il predecessore alle volte toccava vette fotorealistiche.

Mentre le musiche, scritte ancora una volta da Solar Fields (Magnus Birgersson), sono parecchio suggestive e scortano ogni momento dell’avventura con grande eleganza. Infine il doppiaggio in italiano supera abbondantemente la sufficienza, anche se la nuova voce di Faith alterna momenti in cui è convinta, ad altri poco espressivi, fortunatamente meno frequenti.

Com'è la situazione su PC?

Abbiamo avuto modo di testare con mano anche la versione dedicata a PC Windows di Mirror's Edge Catalyst. Dobbiamo ammettere di avere avuto, almeno inizialmente, qualche problema. La prima versione del gioco presentava infatti nel nostro caso degli evidenti problemi di stuttering e un calo di frame rate particolarmente marcato durante i filmati di intermezzo.

Mirror's Edge Catalyst Screenshot (2)

Fortunatamente EA ha rilasciato molto velocemente una patch correttiva che, almeno nel nostro caso, ha risolto proprio i problemi appena elencati. Il problema è però da ricercarsi nei frame per secondo raggiunti durante l'esecuzione del gioco. Se prima della patch in questione, nonostante i frequenti episodi di stuttering, a livello di dettaglio Alto o Ultra si riuscivano a raggiungere i 60 fps, al momento il nuovo capitolo di Mirror's Edge sembra bloccato intorno ai 30 /40 fps.

L'esperienza di gioco è comunque piuttosto gradevole: a livello Ultra i dettagli sono piuttosto notevoli, e i 30 fps quasi stabili sono più che sufficienti per garantirvi la fluidità richiesta da un titolo del genere. Nella video recensione potete osservare alcuni istanti di gioco registrati proprio dal laptop in questione. Il livello di dettaglio Hyper, nel nostro caso ovviamente, non permette invece di godersi appieno il titolo, anche perché non è poi molto differente da Ultra, ma gli fps calano vistosamente, rendendo preferibili settaggi intermedi. Se volete guadagnare qualche fps in qualsiasi dei vari livelli grafici proposti, ricordatevi nelle impostazioni di rimuovere la spunta da "Restrizione di memoria della GPU".

Mirror's Edge Catalyst Screenshot (5)

I test sono stati effettuati su un ASUS ROG GL552VW, un laptop gaming dotato di Intel Core i7 6700HQ, 16 GB di RAM, SSD e scheda grafica NVIDIA GeForce GTX 960M, di cui potrete leggere la recensione a breve su SmartWorld.

Prova su PC a cura di Lorenzo Delli

Giudizio Finale

In Mirror’s Edge Catalyst vediamo attraverso gli occhi di Faith in maniera più chiara e vivida, e il solo completamento di un percorso senza errori genera grandi soddisfazioni, alcune delle quali molto simili al primo episodio. Sembra quindi come se Dice non abbia voluto innovare affatto il titolo, pur essendo di fatto una via di mezzo tra un reboot e un sequel per i fan, riproponendo quanto di buono fatto nel predecessore senza rischiare, farcito con elementi, non sempre riusciti, capaci di attrarre quante più persone possibili al franchise. Scelta condivisibile e per certi versi giusta, ma semplicemente non è abbastanza per fare in modo che Mirror’s Edge possa esprimere le sue reali potenzialità. Ci tocca aspettare ancora, sperando che EA non abbandoni il franchise.

PRO CONTRO
  • Direzione artistica ispiratissima
  • Full-body-experience ulteriormente affinata
  • Gameplay molto coinvolgente
  • Le musiche di Solar Fields sono magnifiche
  • Trama poco approfondita
  • Intelligenza artificiale agghiacciante
  • Poche novità, molte delle quali superflue
  • Fenomeni di pop-up delle texture su PS4