Sniper Ghost Warrior 3 punta in alto (recensione)

Deve però fare attenzione a dove spara
Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri
Sniper Ghost Warrior 3 punta in alto (recensione)

Recensione Sniper Ghost Warrior 3 – La serie Sniper Ghost Warrior non brilla certo per notorietà, questo è sicuro, ma se siamo giunti al terzo capitolo, un motivo senz'altro ci sarà. Non perdiamoci in ulteriori preamboli, e vediamo se è un prodotto degno della vostra attenzione.

Editore City Interactive
Sviluppatore City Interactive
Piattaforme PS4, XB1, PC
Genere Sparatutto
Modalità di gioco Singolo giocatore

Non farla fuori dal vaso

Sniper Ghost Warrior 3: il titolo stesso racchiude l’essenza di questo gioco che cerca di ricreare la professione del cecchino in tutte quelle che sono le sfaccettature dell’operato, dalla pianificazione all'esecuzione vera e propria, inframezzata però da nuovi approcci, studiati appositamente per rendere l’esperienza quanto più varia possibile, nei limiti imposti dal genere.

Con il terzo appuntamento, infatti, i polacchi City Interactive hanno fatto le cose in grande, tanto da rimuovere i paletti che comporta il lavoro del tiratore scelto: ciò si ripercuote sulla struttura di gioco, ora adattata agli stilemi del mondo aperto, con missioni che offrono l’opportunità di completarle attraverso tre stili diversi: Cecchino, Fantasma e Guerriero.

Prima di lasciare libero il giocatore, però, la storia comincia con un prologo che narra gli inizi di una vicenda di stampo bellico, nella quale i protagonisti sono due fratelli, Jon e Robert North, legati indissolubilmente dall'amore e dall'odio (un po’ come tutti i fratelli, no?). Infatti, mentre il dinamico duo di marine è alle prese con l’ennesima missione, uno dei due viene rapito e portato dietro le linee nemiche, capeggiate da leader russi. Lo scopo, come avrete intuito, sarà quello di ritrovare proprio Robert, nei panni di suo fratello Jon, un ragazzone dal passato burrascoso, anche in termini amorosi. Non a caso, una delle figure più importanti nella sua impresa di recupero sarà Lydia, la sua ex, una tipa che non si fa problemi nel premere il grilletto.

Al di là della premessa, che potrebbe spingere il giocatore ad interessarsi al destino di questi personaggi, i vari eventi che incollano le missioni lasciano veramente a desiderare, con dialoghi generalmente piatti, e che farciscono una storia generica, priva di acuti, messa in piedi per offrire un pretesto per agire.

Chiusa la parentesi narrativa, sicuramente la meno ispirata dell’intera produzione, Sniper Ghost Warrior 3 si apre e inizia a mostrare di che pasta è fatto: in primis salta all’occhio il level design, perché i livelli che ospitano le missioni cercano sempre di proporre qualcosa di diverso, sia nei compiti stessi, che proprio come costruzione. Si passa da splendide cattedrali, esplorabili in libertà, fino ad arrivare a baracche diroccate, stazioni di servizio, o semplici paesaggi naturali, capaci persino di essere evocativi in certi scorci.

Queste zone sono collocate in un mondo completamente visitabile a piacimento, attraversabile a piedi o con un automobile, pieno di punti di interesse e missioni secondarie, le quali, al loro completamento, donano oggetti e risorse aggiuntive con cui è possibile realizzare proiettili e gadget nella propria base, una sorta di bat-caverna nella quale si potrà fare un pisolino, scegliere la missione da giocare, depositare l'equipaggiamento non utilizzato, oppure creare oggetti, munizioni e gadget tramite il tavolo da lavoro, e per mezzo delle risorse rinvenute rovistando tra i cadaveri dei nemici, monete comprese.

Spicca poi l’opzione di personalizzazione totale dei propri fucili, da ottiche e mimetiche a silenziatori e caricatori, ottenibili sia sul campo, sottraendole dai cattivi, che terminando con successo le missioni.

C’è una discreta varietà di diavolerie con le quali intrattenersi, e ciascuna va a rimpinzare ogni stile di gioco: per il Cecchino abbiamo fucili da tiratore scelto di varia natura, mentre il Fantasma può contare su diversi ordigni, come il classico drone da ricognizione, che aiutano il giocatore ad approcciarsi alle situazioni in maniera furtiva. Infine il Guerriero è quello meno ragionato, visto che si basa sulla forza bruta, concentrata sulle armi da fuoco come fucili d’assalto o pistole.

Per altro, ognuno dei tre stili vanta un proprio sistema di esperienza, che cresce in base alle azioni compiute: un’uccisione con il coltello aumenterà la progressione del Fantasma, mentre una a viso aperto incrementerà i punti di quello del Guerriero, e così via.

Purtroppo lo sviluppo è caratterizzato da una manciata di abilità passive certamente utili, ma di sicuro non ispirate.

Che siano degli avamposti nemici da ripulire, dei prigionieri da liberare o delle persone da interrogare, il gioco vi lascia la libertà di agire come si preferisce, fermo restando che l’arte del cecchinaggio è quella che dà più soddisfazioni. Del resto, cercare la posizione ottimale sfruttando le abilità atletiche del protagonista, trattenere il respiro, calcolare la traiettoria modificando l’elevazione del cannocchiale, e sparare colpi che suonano alle orecchie come tuoni è qualcosa di tremendamente gratificante, aiutata da effetti di rallentamento che valorizzano queste sequenze altamente spettacolari. Le varie operazione qui descritte potrebbero suonare macchinose, soprattutto agli occhi di chi preferisce i giochi arcade, ma gli sviluppatori hanno cercato di renderle piacevoli un po’ per tutti, e soprattutto versatili, a seconda del livello di difficoltà selezionato, dato che cambia le carte in regola in maniera sostanziale.

Sniper Ghost Warrior 3 quindi cerca di farsi piacere in molti modi, svincolandosi da quella sola nicchia che lo ha sostenuto sino ad ora, e diventando a tutti gli effetti uno sparatutto ibrido, che dà il meglio di sé quando lo si gioca svolgendo il mestiere del cecchino.

Tuttavia, in linea generale, tutte le attività che si vanno ad affrontare, pur essendo varie, sono le medesime già viste e riviste in altri prodotti, spesso riproposte in una veste totalmente priva di stravolgimenti. Non che non siano divertenti, sia chiaro, ma si ha spesso la tipica sensazione di essere al cospetto di un’opera troppo simile ad altre in commercio, che di per sé non rappresenterebbe un problema, se non fosse che sia inferiore su molti aspetti, soprattutto se lo si prende e gioca esclusivamente come un semplice sparatutto in soggettiva, con armi che non riescono sempre a restituire un feeling incisivo, accompagnate da un’intelligenza artificiale limitata nella gestione dei comportamenti.

La mancanza del multiplayer poi si fa sentire sin dalle prime battute, visto che l’azione ben si sposa con il gioco cooperativo: invero, City Interactive ci sta ancora lavorando, e ne ha promesso l’arrivo nel corso dell’anno, insieme ad altre due espansioni per il singolo giocatore totalmente gratuite.

Conclude l’analisi l’aspetto grafico, ben lontano dagli standard odierni, almeno su PS4 Pro, dove appunto è stata effettuata la nostra prova. I modelli poligonali dei personaggi, le animazioni e gran parte delle texture sembrano appartenere alla passata generazione, e l’atmosfera che ne viene fuori non è poi così viva e vivida come ci si aspetterebbe, impelagata da difetti sparsi qua e là mentre si gioca: l’intero impatto visivo manca di rifinitura, anche se il problema è in parte ammorbidito dal buon lavoro svolto nella costruzione dei livelli, tanto-ché sono capaci, proprio come accennavamo in precedenza, di regalare qualche panorama interessante.

In ultimo, non abbiamo apprezzato lo stacco evidente che c’è tra gli intermezzi narrativi pre-renderizzati e le fasi giocate, per non parlare poi dei caricamenti lunghissimi, ennesimo segno evidente di una produzione che necessita ancora di un po’ più di tempo per essere nel pieno delle sue forze.

Giudizio Finale

Recensione Sniper Ghost Warrior 3  Giudizio Finale – Sniper Ghost Warrior 3 è uno sparatutto piacevole e versatile, che non riesce ad esprimere sé stesso fino in fondo: si denota una mancanza di rifinitura generale, sia negli elementi ludici che grafici, all'interno di un prodotto che comunque sa essere godibile, tra libertà, longevità e meccaniche azzeccate. Bisogna solo scendere a compromessi con una struttura un po' derivativa, figlia di un design che lo vuole con due (tre!) piedi in una scarpa. Ciononostante, City Interactive ha confezionato quello che si può definire un prodotto che può piacere un po' a tutti, con un occhio di riguardo nei confronti di chi ama l'arte dei cecchini e del cecchinaggio.

L'impegno c'è, la base pure, ma va cercata una personalità più marcata, una direzione che possa in qualche modo identificare la saga nell'angusto territorio dei tripla A.

PRO CONTRO
  • Libertà di approccio, con situazioni che la consentono
  • Level design talvolta eccellente
  • Meccaniche da cecchino adattabili
  • Contenuti gratuiti nel corso dell'anno
  • Derivativo
  • La narrativa lascia a desiderare
  • Graficamente e tecnicamente mediocre
  • Sistema di sviluppo poco sfruttato

Recensione Sniper Ghost Warrior 3 – Trailer

Recensione Sniper Ghost Warrior 3 – Screenshot