Sony Project Morpheus, la nostra anteprima (video)

Nicola Ligas
Nicola Ligas Tech Master

Project Morpheus è la risposta di Sony ai tanti visori per realtà virtuale che piano piano si stanno moltiplicando, e sembra anche una risposta nella quale l'azienda crede molto. Si tratta tra l'altro di un dispositivo standalone, che non richiede uno smartphone in combinazione, come il Cardboard di Google o il Gear VR di Samsung.

Effettivamente dobbiamo dire che la qualità visiva è piuttosto buona, decisamente al pari se non superiore a certi concorrenti. Il visore è comodo da indossare, si regola facilmente, ma potrebbe aderire un pelo di più al volto, nel senso che non è del tutto escluso che un minimo di luce possa filtrare, cosa che è sconsigliata in un dispositivo che voglia alienarvi da ciò che vi circonda.

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La maggiore critica che potremmo fare è relativa ai contenuti in sé, critica che dl resto può valere un po' per tutti.

Durante la prova di un gioco nel quale controllavamo un caccia spaziale  tramite il classico pad della PlayStation, per quanto fosse bello guardarsi attorno nella cabina di pilotaggio, il fatto stesso di stringere in mano un elemento reale, il controller, ci teneva comunque piuttosto ancorati alla realtà, e come avviene nella maggior parte dei giochi abbiamo comunque avuto la tendenza a guardare fisso davanti a noi, perché comunque è lì che si concentra l'azione.

Diverso invece il discorso con un'altra simulazione, nella quale eravamo chiusi in una gabbia sottomarina: in questo caso potevamo muoverci solo in uno spazio limitato, senza l'ausilio di pad o altri strumenti, ricreando maggiormente la sensazione di essere davvero sott'acqua e coinvolgendo così molto più l'utilizzatore.

La realtà virtuale, per essere vera realtà virtuale, ha insomma bisogno di molti strumenti oltre al visore stesso: cuffie in primis, ma anche qualcosa che ti permetta di non pensare all'ambiente reale che ti circonda.

Anche solo i cavi delle cuffie possono essere un impedimento, ed in generale qualsiasi cosa ti riporti alla realtà.

Il mondo vuole la realtà virtuale, ma forse la tecnologia non è ancora del tutto pronta, ed è anche per questo che tante aziende si stanno buttando in questo settore, ma con notevole cautela. Se voleste comunque vedere le facce ed i commenti di chi ha provato ad immergersi in un altro mondo, eccovi accontentati.