Android 8.0 Oreo ufficiale: tutte le novità del biscotto più buono che ci sia!
Android Oreo è ufficiale. Niente Octopus, niente Orangina, niente altri strani dolci da qualche parte del mondo (es. Spagna), ma bensì uno dei biscotti più famosi ed apprezzati negli USA. Del resto avrete forse già visto la nostra "recensione degli Oreo", quindi concentriamoci subito sulle principali novità portate da Oreo.
Novità Android Oreo
Autonomia
Limiti per i processi in background delle app, in particolare per l'accesso alla posizione, che è una delle più facili fonti di consumo di batteria. Questo potrebbe causare problemi alle app non aggiornate, un po' come già successo quando sono stati introdotti i permessi modificabili dagli utenti, ma col passare del tempo le cose dovrebbero stabilizzarsi.
Tempi di avvio
Sui Google Pixel, il tempo di avvio di Android Oreo è stato dimezzato
Icone adattative
Gli sviluppatori possono fornire icone quadrate e gli OEM le potranno sfruttare per una maggiore consistenza con i propri temi grafici.
Il più grande cambiamento di sempre alle fondamenta di Android.
Un'architettura modulare che rende più semplice e veloce confezionare aggiornamenti software da parte dei vari produttori.
Autofill API
L’auto-completamento delle password avviene a livello di sistema operativo, in questo modo i login diventano rapidissimi. Sarà sufficiente scegliere un password manager, un po' come viene ora selezionata la tastiera, ed i vostri dati potranno essere sfruttati da app di terze parti senza bisogno di inserirli ogni volta a mano.
Selezione intelligente
Selezionando un indirizzo, un numero di telefono, o altro testo particolare, ci verrà subito proposta l'app più consona ad interagire con quel tipo di contenuto, in modo da avviarla con un clic con indirizzo, telefono ecc. già aperti.
PIP
Picture in Picture (PIP) su smartphone e tablet. Ovvero i video possono essere ridotti in una finestra più piccola, un po' come già avviene nell'app di YouTube, solo che nel frattempo potrete continuare ad usare qualsiasi app vogliate.
Presente anche il supporto multi-display , per lanciare un’attività su un monitor esterno. Attenzione però, perché per usare il PiP con YouTube è necessario essere abbonati a YouTube Red, quindi al momento non lo potrete sfruttare in Italia.
Instant App
Google cita anche il loro supporto in Android Oreo, sebbene non siano una novità propriamente detta di questa nuova release.
Font scaricabili
Le app non devono più includere font personalizzati, che possono ora essere scaricati a parte ed installati, come già avviene sui sistemi operativi desktop. Questo permette anche di ridurre la dimensioni di certe app, oltre che offrire una maggiore personalizzazione.
Installazione da origini sconosciute
Il permesso per installare applicazioni al di fuori del Play Store non è più a livello di sistema, ma va concesso per singola app. Ad esempio potrete consentire al vostro browser di farlo, ma non ad un'app di messaggistica.
In questo modo viene anche aumentata la sicurezza complessiva dell'OS.
Indicatori di notifica (notification dot)
Sono in pratica dei piccoli "pallini" che indicano la presenza di notifiche non lette, ma non il numero di queste ultime. Da notare inoltre che gli sviluppatori potranno impostare un colore di sfondo per le notifiche, cosa che abbiamo già visto ad esempio nell'app di Spotify, che sfrutta la copertina dell'album per rendere molto più belle le proprie notifiche con i controlli multimediali.
Notifiche rinviabili
Potete rinviare una notifica ad una data futura, in modo che questa ricompaia nella relativa barra. Si tratta di una funzione molto utile nel caso foste momentaneamente impegnati, e per non perdersi nessuna notifica.
Canali di Notifica
Ogni app ha dei “canali” cui appartiene, ed in questo modo potrete decidere di dare o meno priorità a certi canali piuttosto che ad altri.
Così facendo sarete sicuri di ricevere sempre il le notifiche che più vi interessano.
Ambient screen
Evidenzia le notifiche in arrivo con font più larghi, il nome delle app evidenziato ed immediato accesso alle azioni possibili sulle notifiche stesse.
Altre novità
- Miglioramenti per WebView: con la modalità multi-processo e la nuova API per gestire errori e crash, per migliorare sicurezza e stabilità. Le URL possono inoltre essere verificate tramite Google Safe Browsing.
- Deep color: permette alle app di riprodurre colori più vibranti e gradienti più sottili. Supporta la piena gestione del colore, che permette alle app di renderizzare le immagini nel formato e nella qualità desiderati.
- Ottimizzazioni per Java 8 e di runtime: aggiunto il supporto a nuove API Java e maggiore velocità di esecuzione delle app, anche del doppio in alcuni benchmark delle applicazioni.
- Navigazione da tastiera: dedicata principalmente ai Chromebook, si tratta della possibilità di spostarsi nell'interfaccia tramite “frecce” e “tab”.
- Audio e connettività: Android O supporta Bluetooth audio codec di alta qualità, come LDAC codec o aptX. Presente anche Il Wi-Fi Aware, precedentemente noto come Neighbor Awareness Networking (NAN), ovvero su dispositivi con hardware apposito, le app ed altri dispositivi vicini possono comunicare via Wi-Fi anche senza un access point.
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Pulsante accessibilità: permette un rapido accesso dalla barra di navigazione alle funzioni di accessibilità, come la lente di ingrandimento, o il Select to Speak.
- 60 nuove emoji.
Data di uscita
Android Oreo sarà pubblicato a breve nell'Android Open Source Project (AOSP).
I primi smartphone a ricevere Android 8.0 saranno i Pixel e Nexus 5X/6P, oltre a Pixel C e Nexus Player. Google si aspetta di "iniziare la fase di roll out quanto prima", ma a quanto pare l'OTA si sta già diffondendo mentre scriviamo, anche se al riguardo nutriamo ancora qualche dubbio.
Entro la fine dell’anno, vari produttori, tra cui Essential, General Mobile, HMD Global Home of Nokia Phones, Huawei, HTC, Kyocera, LG, Motorola, Samsung, Sharp e Sony aggiorneranno alcuni modelli o ne lanceranno di nuovi, direttamente con Oreo.
Nel frattempo potete guardare il brevissimo di annuncio di Android Oreo, per il cui lancio ci aspettavamo una vera conferenza stampa, che invece non c'è stata. Classic Google!