Caso chiuso: i Pixel hanno UFS 3.1. Ma il problema è un altro
Si è parlato molto online del tipo di memorie utilizzate dai Pixel 9 di Google. I nuovi smartphone premium dell'azienda infatti impiegano i "vecchi" moduli di tipo UFS 3.1. Se volete sapere meglio cosa sono le memorie UFS vi lasciamo al nostro articolo dedicato, ma ora cerchiamo di capire il perché di tanto clamore.
Le memorie dei Pixel 9 sono un problema?
Diciamolo chiaramente fin da subito: le memorie interne di tipo UFS 3.1 sono memorie di buona qualità, e sono state le prime e offrire davvero un salto in avanti rispetto alla precedente generazione (UFS 2.2). Detto ciò, le UFS 3.1 non sono più il meglio che il mercato abbia da offrire.
Sono infatti già arrivate da tempo le memorie UFS 4.0. Queste sono ormai ampiamente utilizzate negli smartphone premium di praticamente tutti i concorrenti e offrono prestazioni ancora superiori (quasi doppie) in termini di velocità, e anche miglioramenti in merito ai consumi energetici.
La ragione per cui i Pixel 9, nel loro taglio base, sono dotati di memorie UFS 3.1 è però ineluttabile: Samsung non ha mai prodotto memorie UFS 4.0 da 128 GB perché non ci sarebbero sufficienti vantaggi prestazionali per giustificare la loro esistenza, visto che il controller delle memorie UFS 4.0 inizia a dare i suoi frutti nella scrittura contemporanea quando i blocchi che compongono la memoria sono almeno due da 128 (quindi 256 GB totali).
Poiché in rete si parlava di risposte dell'assistenza Google un po' confuse, in cui si diceva che i modelli più grandi avessero memorie più veloci, abbiamo contattato l'azienda, che ha confermato in via definitiva che tutti i Pixel hanno memorie UFS 3.1, indipendentemente dallo spazio di archiviazione.
Se possiamo quindi giustificare questa scelta per la versione da 128 GB, il motivo per cui Google non abbia dotato i modelli da almeno 256 GB (Pixel 9 Pro XL arriva fino a 1 TB!) di memorie più veloci non ci è chiaro.
Se non banalmente per risparmiare. Anche Samsung stessa, sui Galaxy S23 dello scorso anno, differenziò la tipologia di memorie in base alla capacità. Dopotutto chi sta comprando uno smartphone con più memoria sta pagando di più e quindi è anche giusto ricompensarlo a dovere, non solo con più spazio, ma anche con maggiori prestazioni per sfruttare detto spazio.
Ma il fulcro qui è probabilmente un altro a nostro parere: la polemica non dovrebbe esistere, perché non dovrebbe esistere uno smartphone premium da 128 GB. È vero, anche Apple sui suoi iPhone 15 offre ancora il taglio da 128 GB. Ma almeno sui modelli Pro ha avuto la decenza di partire da 256 GB. Se l'ha fatto Apple, che sulla memoria punta sempre al ribasso (e che punta ancora più di Google sui suoi piani Cloud), perché non c'è riuscita Google? L'unica consolazione è che nelle promo di lancio i nuovi smartphone Pixel 9 vengono offerti per un tempo limitato nel taglio da 256 GB al prezzo del 128 GB.
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