Mondadori vince una battaglia contro la pirateria digitale
Conosciamo tutti il fenomeno della pirateria digitale e le sue moltissime sfaccettature e implicazioni. Se c'è nel particolare un tipo di pirateria che è però difficile da debellare è, per ovvie ragioni, quella relativa alle riviste ed i quotidiani, sopratutto con l'avvento dell'editoria digitale. Per questo è ancora più importante la vittoria di Mondadori (azienda di cui facciamo parte) nella battaglia contro la pirateria.
Si tratta in particolare della sentenza contro un grande portale pirata che pubblicava senza autorizzazione (permettendo di sfoglia e scaricare) le testate del Gruppo. Il giudice ha accolto tutte le richieste e messo quindi un importante paletto per le sentenze future. La novità della sentenza riguarda anche il blocco non solo del singolo dominio, ma di tutti i domini collegati alla stessa attività, riconducendo quindi il tutto ad "piano" piuttosto che ad un semplice URL.
Sono stati giudicati estranei all'attività invece alcuni service provider anche se è stato chiesto di mettere in atto quanto il loro potere per arginare il fenomeno.
Più alta la pena per l'hosting provider che dovrà invece sostenere le spese legali.
Nelle aule della sezione specializzata in materia di impresa del Tribunale di Milano è stata recentemente riconosciuta la reiterata violazione dei diritti di Mondadori da parte del portale pirata “dasolo” che, senza alcuna autorizzazione, pubblicava le testate del Gruppo permettendo lo sfoglio e il download agli utenti del web.
Dopo l’invio di diffide all’hosting e ai service provider, Mondadori, rappresentata dall’avv Alessandro La Rosa dello Studio Previti, ha deciso di sottoporre il problema al giudice che ha accolto totalmente le richieste, per cercare di ottenere una decisione pilota e mettere un freno a un fenomeno sempre più incontrollabile e dannoso per tutti i titolari dei diritti protetti.
Il provvedimento in questione (ordinanza del 24/7/2017 – dott.ssa Zana) va ben oltre la valutazione del singolo sito dasolo.online, poiché il giudice ha ordinato che venga impedito l’accesso anche a tutti gli altri siti web con nome a dominio dasolo, indipendentemente dalla loro declinazione, perché ciascuna violazione risponde ad un unico piano preordinato dal portale pirata.
La decisione, che si è affiancata al sequestro del sito da parte della polizia giudiziaria penale, nell’ambito di una più vasta operazione che ha coinvolto 50 domini tra cui quello incriminato, si pone al culmine di una lunga attività di monitoraggio strutturata dal Gruppo Mondadori con l’aiuto della società DcP (Digital Content Protection), nell’ambito di un progetto di antipirateria più ampio, che vede coinvolte la Direzione Affari Legali e Societari e l’area digital dei magazine del Gruppo Mondadori.
Alcuni service provider sono stati inoltre chiamati in causa come intermediari che forniscono i servizi di connessione. Estranei all’attività illecita, è stato comunque ordinato loro di adottare misure tecniche idonee a porre fine alla violazione.
Già diligenti ai loro obblighi di informativa previsti dalla legge, dopo l’ordine del giudice si sono attivati per inibire l’accesso alle declinazioni del nome a dominio dasolo oggi note, e a tutte quelle in futuro registrabili, e in caso di inattività sono previste a loro carico sanzioni onerose per ogni giorno di ritardo, attivabili da Mondadori senza ulteriori avvisi poiché, secondo l’ordinanza, pur non responsabili delle violazioni dei diritti protetti, i service provider hanno l’obbligo di attivarsi con tutte le misure ragionevoli per rendere sempre più difficile la vita dei “pirati del web.”
Più salata la pena per l’hosting provider, condannato anche alla rifusione delle spese legali.