Android Pie e il paradosso della registrazione delle telefonate: impossibile senza... il root
Dopo l'imposizione di limiti alla scansione delle reti Wi-Fi, che sta impedendo ad alcune app specifiche di svolgere la loro funzione primaria, ecco un'altra questione controversa che coinvolge Android Pie, ultima versione del robottino verde appena rilascia da Google. Questa volta al centro dell'attenzione è la registrazione delle telefonate.
Da anni infatti esistono molte app, regolarmente pubblicate sul Play Store, che consentono agli utenti di registrare le telefonate effettuate o ricevute, per i più disparati motivi. Alcuni produttori (perlopiù cinesi) integrano persino la funzione nel dialer telefonico preinstallato, mentre Google qualche mese fa sembrava che fosse al lavoro per regolamentare al meglio la pratica, inserendo un apposito segnale acustico che informasse anche l'interlocutore della registrazione in corso.
Con Android Pie invece, il deciso dietrofront. Le app di terze parti che svolgono questa funzione vengono ora bloccate nel funzionamento dal sistema operativo, evidentemente per una precisa scelta di Big G.
Una restrizione che è possibile aggirare soltanto possedendo i privilegi di root, rendendo dunque più complicata la vita agli utenti. I motivi di questa presa di posizione non sono chiari, dato che la registrazione delle telefonate non è illegale in molti paesi del mondo. Vedremo se Google tornerà sui suoi passi, oppure no.