Aralon Forge and Flame: buon profumo, ma l'arrosto? (recensione)

Cinque anni dopo il rilascio del primo e audace capitolo, la saga di Aralon torna sugli schermi dei dispositivi Android e iOS. Ecco la nostra recensione di Aralon: Forge and Flame.
Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri
Aralon Forge and Flame: buon profumo, ma l'arrosto? (recensione)

Laddove il gioco di ruolo giapponese esplora le ambientazioni più assortite, quello occidentale fa spesso affidamento alla tematica fantasy, tolkeniana per intenderci, con elfi, orchi ed enormi castelli sempre a fare la loro importante presenza. Aralon: Forge and Flame di Crescent Moon Games non fa eccezione: seguito dell’RPG open-world Aralon: Sword and Shadow, il titolo di Galoobeth Games è in via di sviluppo da ben due anni, tempo che, purtroppo, pare non essere bastato al team americano per racchiudere un prodotto ardito come il suo predecessore.

LEGGI ANCHE: Le differenze tra GDR occidente e JRPG

Sali sulla roccia, uccidili con la balestra

Aralon Forge and Flame sembra sbucato dal calderone dei primi anni duemila, quando titoli del calibro di Gothic e Morrowind, seppur diversi tra loro, iniziavano a monopolizzare il genere. Senza voler sminuire nulla e nessuno, la produzione di Galoobeth Games non è altro che la versione miniaturizzata e tascabile di quei giochi: il che, francamente, non è per forza un difetto.

Aralon Forge and Flame (8)

Questo secondo capitolo di Aralon, infatti, non vuole essere pretenzioso, né tantomeno ha l’intenzione di provare a proporre qualcosa di complesso o diverso dai canoni del GDR occidentale. Vede lo smartphone come strumento per videogiocatori casual, e tale lo tratta.

Totalmente slegata da un lore coinvolgente, la semplicissima e banale trama narra di un giovane (personalizzabile nel sesso e nella razza) la cui famiglia viene sterminata. Armato di vendetta, decide di investigare. Punto. Si aneleranno poi quest dagli scopi più semplici a quelli leggermente più complessi, basati perlopiù sul raggiungimento di un ipotetico punto B, dove si alternano dialoghi ridotti all'osso, proprio per adattarsi alla fruizione mobile, a decine e decine di duelli contro i mostri coadiuvati, per altro, da una intelligenza artificiale a dir poco elementare.

Scelte confutabili

Il sistema di combattimento si pone a metà strada tra l’action e quello statico a puntamento diretto, visto in molti MMO. Lo stick analogico virtuale è adibito al movimento, mentre due bottoni vengono utilizzati per attaccare e per schivare.

Quest’ultima ha una utilità pressoché nulla. Un’apposita barra nella parte inferiore dello schermo racchiude tutte le abilità attive da poter scatenare in battaglia.

Lo sviluppo del personaggio, invece, prevede una parte relativa all'assegnazione delle statistiche e un’altra al potenziamento delle abilità. Sono infatti quattro le classi disponibili, guerriero, ladro, ranger e mago, ognuna con le sue peculiarità. Anche in questo caso, si tratta di una gestione molto basilare, che permette di scegliere quali skill imparare per prime in un ramo di talenti non particolarmente variegato.

Abbiamo però molto apprezzato la possibilità di poter aumentare i vari parametri a proprio piacimento, ma questa meccanica non consente di creare classi ibride in senso stretto. Parlando dell’interfaccia, invece, possiamo dire che questa è un po’ grezza, con alcune icone brutte a vedersi, ma si è rivelata piuttosto funzionale, così come la gestione dell'inventario, molto ben organizzato.

Aralon Forge and Flame (4)

Anche la grafica, che pareva di prim'ordine in anteprima, appare invece vittima di alti e bassi, dove una resa visiva discreta e completamente personalizzabile nelle impostazioni deve fare i conti con delle animazioni purtroppo deficitarie, e alcune texture orribili specie negli ambienti montuosi.

Home alone

Il mondo è un po’ anonimo, e anche piuttosto spoglio, tanto da non riuscire a restituire come sperato le sensazioni di libertà del genere. Nonostante ciò, abbiamo particolarmente apprezzato i ristretti tempi di caricamento tra le zone chiuse e quelle aperte, che generano quindi un piacevole senso di continuità all'esplorazione.

Aralon Forge and Flame (18)

Insomma, è chiaro lo scopo del lavoro di Galoobeth Games: infilarsi nelle vostra tasca tramite un surrogato di quello che è davvero un GDR occidentale. Se ci riesce? Malgrado le mancanze, . Merito di un sistema di combattimento tutto sommato riuscito, e un ritrovamento di oggetti e armi che non passa mai di moda, ma purtroppo è la cornice ad essere fin troppo debole. Peccato che sia sprovvisto dell’intraprendenza che avevano un tempo prodotti come Ravensword Shadowlands e lo stesso primo Aralon, quella grinta videoludica un po' rivoluzionaria la quale aveva incuriosito anche i più scettici.

Privato infatti dell’aspetto innovativo e per certi versi coraggioso, frutto di una “prima volta” come esercizio di stile, almeno nel campo smartphone, Aralon Forge and Flame perde parecchio a causa di una realizzazione in molti lati sommaria, dove un elemento positivo viene ribilanciato per colpa di uno punto negativo di discreta importanza, sia nel gameplay acerbo che nella costruzione del personaggio più approssimativa del dovuto.

Un tempo potevamo mettere quel tipo di problematiche in secondo piano, ora no.

Tuttavia non fraintendeteci, perché nel contesto mobile la formula comunque funziona, e dobbiamo ammettere che ci ha divertito nella sua incompletezza, ma non aspettatevi nulla all'infuori delle canoniche attività tipiche del genere. E quasi dimenticavamo: il gioco (disponibile sul Play Store a 5,76€ e sull’App Store a 4,99€) è tradotto in cinque lingue, tra le quali spicca persino l'italiano. Peccato che la localizzazione sembra sia stata eseguita tramite un software che ricorda molto Google Traduttore.

Giudizio Finale

Aralon: Sword and Shadow aveva ridefinito il concetto di gioco di ruolo a mondo aperto sui dispositivi mobili, trasformando l'ambizione in concretezza. Questo Aralon: Forge and Flame prova ad offrire l'ennesimo compromesso in tal senso: il risultato non convince fino in fondo per una serie di motivi riconducibili ad un lavoro che sa di obsoleto in molti dei suoi aspetti, ma i fan del genere più indulgenti lo apprezzeranno, difetti compresi.

PRO CONTRO
  • Adatto alla fruizione mobile
  • Buona gestione dell'inventario
  • Valido sistema di combattimento
  • Aspetto grafico personalizzabile
  • Mondo un po' anonimo e spoglio
  • Sistema di sviluppo meno complesso del previsto
  • Alcune animazioni davvero orrende
  • Traduzione in italiano pessima