Pensavate che il passaggio di iPhone a USB-C avvenisse senza "tassa Apple"?

Il Made For IPhone potrebbe tornare: solo gli accessori certificati avranno accesso a certe caratteristiche
Alessandro Nodari
Alessandro Nodari
Pensavate che il passaggio di iPhone a USB-C avvenisse senza "tassa Apple"?

Che i nuovi iPhone 15 passeranno alla porta USB-C, come previsto dai nuovi regolamenti europei, è ormai un dato di fatto, ma se pensavate che questo vi avrebbe permesso di utilizzare qualunque cavo sparso per casa, potreste cascare male, almeno per accedere a certe caratteristiche

A quanto pare Apple potrebbe attivare il suo programma Made For iPhone, che certifica i prodotti di terze parti compatibili e sembrava sarebbe scomparso con l'arrivo della porta USB-C. Andiamo a vedere in che modo.

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Certificazione MFi per accedere a velocità di carica e trasferimento superiori

Secondo ShrimpApplePro, un leaker con un record di anticipazioni piuttosto attendibili, Apple avrebbe infatti intenzione di attivare il suo programma Made For iPhone (MFi) anche per gli iPhone 15.

Anzi, la produzione di massa di accessori come EarPods e cavi sarebbe già partita presso Foxconn, almeno stando a una sua fonte interna. 

Ma cos'è esattamente Made For iPhone? MFi è un programma di certificazione lanciato nel gennaio 2005 e originariamente pensato per la linea iPod, e infatti si chiamava Made For iPod.

Successivamente, Apple ha esteso il programma a tutti i suoi dispositivi come iPad e iPhone per certificare le periferiche compatibili con tecnologie come AirPlay, CarPlay, HomeKit e Lightning. Il simbolo che vedete in apertura in realtà è stato cambiato dal 2018 e ora vede non il simbolo del dispositivo ma il logo Apple. 

In pratica Apple cede la certificazione in cambio di una percentuale per le royalty, ma questo aveva senso con il cavo Lightning. Con la USB-C sembrava sarebbe scomparso. Invece no, e secondo ShrimpApplePro potrebbe essere usato per accedere a velocità di ricarica e trasferimento dati maggiori. 

Sicurezza di comprare l'accessorio giusto o scusa per non perdere ricavi?

A questo punto ci si potrebbe chiedere il motivo di questa mossa, già apparsa in un rumor su Weibo un paio di settimane fa. 

Da un lato, Apple potrebbe garantirsi comunque un flusso costante di ricavi dalle percentuali sulle vendite di accessori, qualcosa che con il passaggio a USB-C si pensava avrebbe perso.

Dall'altro, c'è la questione della compatibilità. USB è un formato molto variegato, ed è impossibile comprenderne le caratteristiche solo guardandolo. Certo, le confezioni dovrebbero aiutare gli utenti, ma non è sempre così, e Apple in questo modo potrebbe garantire i propri clienti che quello che stanno comprando permetterà l'utilizzo di CarPlay o altre funzioni.

E l'Europa che dice? Sembra che la mossa sia consentita a livello legale, quindi da quel punto di vista non ci sarebbero ostacoli e, se volessimo trovare un lato positivo, alcuni prodotti MFi di terze parti sono più economici di quelli ufficiali di Apple.

Infine c'è da ricordare un'altra questione che complica ulteriormente le cose. Secondo precedenti rumor, gli iPhone 15 Pro dovrebbero avere velocità di trasferimento dati e ricarica superiori ai modelli lisci. Speriamo solo che Apple non inventi anche i cavi Pro.