Sembrava tutto pronto per la presentazione del visore di Apple al WWDC. E invece

La produzione di massa è stata ritardata, il che aumenta l'incertezza sull'atteso annuncio
Alessandro Nodari
Alessandro Nodari
Sembrava tutto pronto per la presentazione del visore di Apple al WWDC. E invece

"Nubi su nubi si addensano", recita una poesia di Rabindranath Tagore, detto Gurudev, ma forse nel caso del visore AR/MR (realtà aumentata/realtà mista) di Apple sarebbe più calzante "Ritardi su ritardi si accumulano". 

Già, perché Ming-Chi Kuo ha avvertito su Twitter che la produzione di massa del dispositivo è stata nuovamente rinviata, e questo non fa che aggiungere incertezza alla sua presentazione al WWDC di giugno.

Ma cosa sta succedendo? Sappiamo dei problemi di sviluppo del visore, che hanno costretto a compromessi dal punto di vista del design (come l'adozione di una scomoda batteria esterna) e della parte software. Ciononostante, sembrava che tutto fosse ormai deciso: il dispositivo era stato mostrato in grande stile ai dirigenti dell'azienda, e gli analisti concordavano su un suo lancio al WWDC. Fino a ieri. 

Ming-Chi Kuo ha infatti pubblicato un tweet in cui afferma come non solo la produzione di massa è stata rinviata a metà o addirittura fine 2023, il che comporta una riduzione delle spedizioni da 300.000 a 200.000 unità, ma che questo potrebbe avere un effetto sul suo annuncio. 

E tutto perché dalle parti di Cupertino hanno deciso che il dispositivo dovrà ricreare un cosiddetto "momento iPhone".

Già durante la presentazione ai dirigenti erano infatti emerse alcune voci di preoccupazione: il visore non è come ci si sarebbe aspettati, e soprattutto non riuscirà a impressionare gli utenti. 

Troppo pesante, i compromessi sono troppo evidenti, non c'è una killer feature, come si dice in gergo, e addirittura secondo alcuni dipendenti (come riportato dal New York Times) è una "soluzione alla ricerca di un problema". Non un bel biglietto da visita per un dispositivo su cui sembra che l'azienda voglia creare un apparato di marketing mai visto (d'altronde è il primo nuovo prodotto dai tempi dell'Apple Watch, capostipite di un'intera piattaforma, Reality)

In tutto questo, la congiuntura economica sfavorevole e il prezzo potrebbero passare in secondo piano, ma se le cifre si assestano tra i "3.000 e 4.000 dollari, o anche di più", come anticipa Kuo, cominciamo a capire perché in molti a Cupertino lo definiscano addirittura un "bidone".

Ovviamente siamo ancora nel campo delle supposizioni, e il 5 giugno, data di inizio del WWDC e del keynote di apertura, Tim Cook potrebbe sorprenderci con un "One more thing..." e un lancio in grande stile che, momento iPhone o no, non dubitiamo sarà accolto da assoluto entusiasmo. O sollievo?