
"Eccitante e raffinato": le reazioni dei dirigenti Apple alla vista del visore
Il primo visore per la realtà mista (ecco i migliori visori VR sul mercato) di Apple è dietro l'angolo, e la casa di Cupertino ha raccolto i suoi 100 massimi dirigenti per una presentazione privata in grande stile allo Steve Jobs Theater all'interno dell'Apple Park la scorsa settimana.
La notizia è stata diffusa dal solito bene informato Mark Gurman, che ha definito il raduno una "pietra miliare chiave" nello sviluppo del prodotto. Perché? Ovviamente alcuni dirigenti avevano già visto (e provato) il visore, ma le presentazioni erano ristrette a piccoli gruppi e riguardavano prototipi ancora non finalizzati.
Questa è la prima volta che il prodotto finito viene mostrato a una platea così ampia, e le reazioni sono state entusiaste, ma anche con una buona dose di realismo.
Se infatti i dirigenti hanno definito l'anteprima "eccitante, raffinata e sfarzosa", non devono essere mancati sguardi d'intesa tra i partecipanti.
A parte i problemi di sviluppo, che molto probabilmente obbligheranno a un aggiornamento successivo per poter utilizzare la decantata "digitazione in aria" (proprio come accaduto per Stage Manager), ci sono anche alcune criticità strutturali che riguardano il visore vero e proprio, e che hanno portato alcuni a prevedere che il dispositivo sarà un vero e proprio "bidone" rispetto ad altri prodotti in arrivo.
La parola sembra forte, ma ci sono diversi punti oggettivi che la supportano. Uno su tutti, il prezzo. Il nuovo visore costerà qualcosa come 3.000 dollari e non sarà caratterizzato dalla solita cura estetica a cui Apple ci ha abituato.
La batteria sarà infatti esterna e scomoda, secondo i primi tester, che hanno anche rilevato la scarsa autonomia (quindi la necessità di sostituirla ogni poche ore). Una vera e propria bestemmia per i canoni della mela, e che probabilmente ha sancito la rottura con Jony Ive.
Come se non bastasse, mancano delle cosiddette "app killer" che possano giustificare l'esistenza del prodotto, oltre alla presenza di contenuti multimediali limitati.

Visore AR/MR o occhiali AR?
Insomma, il prodotto non è completo, e neanche la piattaforma Reality a cui farà riferimento, ma mai come in questa occasione nella storia di Apple si sono scontrate due onde. Da un lato c'erano infatti i manager, che puntavano a un lancio del visore per la realtà mista per rassicurare gli investitori, e dall'altro il team di design, che spingeva per lanciare un prodotto più rifinito come gli occhiali AR, che necessitano sì di un iPhone per funzionare, ma non presentavano le criticità strutturali del più complesso visore.
Il problema è che il progetto era già in forte ritardo, gli investitori si stavano innervosendo e Tim Cook aveva bisogno perlomeno di una vetrina per mostrare al mondo le capacità di Apple di innovare anche in questo nuovo settore.
Quindi il capo della mela ha deciso di lanciare un prodotto non perfetto, ma che comunque, a detta di tutti gli analisti, renderà Apple un leader di mercato in pochi mesi.
A questo punto, se non ci saranno intoppi, il nuovo visore verrà presentato al WWDC del prossimo giugno, incanterà il mondo e a breve seguirà un successore (già in fasi avanzate di sviluppo), che si spera risolverà i problemi di gioventù del precursore.
E gli occhiali AR? Diverse voci parlano di un progetto sospeso a tempo indeterminato, quindi se speravate nel mondo di realityOS spendendo poco, sarete delusi.