Google Nest Hub Max si aggiorna con Fuchsia

Alessandro Nodari
Alessandro Nodari
Google Nest Hub Max si aggiorna con Fuchsia

Fuchsia, il sistema operativo che Google aveva definito un "esperimento, nel quale provare nuove idee", torna a far parlare di sé, anche se in modo piuttosto pacato. Molti di voi ricorderanno sicuramente il silenzioso aggiornamento del modello di prima generazione di Nest Hub l'anno scorso, e ora la grande G lo ha reso disponibile anche per Nest Hub Max (non in vendita in Italia).

L'aggiornamento del Nest Hub di prima generazione era stato un passo importante per Fuchsia, in quanto rappresentava la sua prima uscita pubblica dopo anni di voci di corridoio, ma grafica e funzionalità erano rimaste inalterate, in quanto gli smart display di Google sono basati su Flutter, un framework che permette la creazione di app e interfacce su più piattaforme. Gli utenti non se ne sono neanche accorti, tant'è che c'è un modo per scoprire se si è ricevuto l'aggiornamento.

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Fuchsia doveva rimpiazzare Android, invece...

Sono oltre cinque anni che Google è al lavoro su Fuchsia. All'inizio sembrava che avrebbe dovuto sostituire persino Android, o comunque competere con Linux, poi a poco a poco le aspettative si sono abbassate, tant'è che il lancio è avvenuto in maniera silenziosa e senza proclami da parte del gigante della ricerca. 

Per avere un'idea di cosa stiamo parlando, qui potete trovare una demo interattiva (per accedere dovete cliccare il pulsante in basso a destra e accedere come ospite) e qui il sito ufficiale del progetto. L'interfaccia in realtà è solo abbozzata, perché come detto, gli utenti di Nest Hub e ora di Nest Hub Max non l'hanno neanche vista. All'inizio, l'idea di fondo di Fuchsia era questa, poi si è passati a qualcosa di più profondo e meno appariscente, tanto che Google ha definito l'aggiornamento dell'anno scorso ai Nest Hub "come sostituire la trasmissione di un'auto mentre correva lungo l'autostrada con la famiglia dentro che ascoltava la radio".

 

In effetti il rischio era grandissimo, senza nessuna possibilità di ripristinare la situazione originale e non tutto è andato per il verso giusto. Quindi Google sembra per ora aver ridimensionato i piani per Fuchsia, ma qual è il futuro? Difficile a dirsi, la casa di Mountain View ha cambiato idea diverse volte nel corso di questi anni ma sicuramente il fatto che abbia aggiornato Nest Hub Max è indice che lo sviluppo prosegue. 

Fuchsia come sostituto di CastOS?

Inoltre questo aggiornamento è ancora più difficile di quello al Nest Hub, in quanto il Nest Hub Max ha funzioni di videocamera Nest per la casa, il che lo rende piuttosto critico dal punto di vista della sicurezza e della privacy. Dal punto di vista squisitamente estetico, anche questo aggiornamento non dovrebbe cambiare l'aspetto e le funzionalità dello smart display, ma ovviamente bisognerà attendere le impressioni dei primi utenti che lo riceveranno.

Detto questo, Google ha affermato che ci sarà un'implementazione più rapida per i possessori di Nest Hub Max rispetto a quanto visto l'anno scorso, e ciò fa supporre che il ruolo di Fuchsia sia di prendere il posto di CastOS, il sistema operativo dei dispositivi Nest.

Probabilmente il prossimo dispositivo sarà il Nest Hub di 2a generazione, e che dire dei vari speaker e Chromecast? Difficile a dirsi, ma qualcosa bolle in pentola, anche considerando l'ultimo aggiornamento agli originali Nest Hub che ha aggiunto l'app launcher.