iOS 17 sarà una svolta epocale, ma Apple non è contenta: ecco perché

Giuseppe Tripodi
Giuseppe Tripodi Tech Master
iOS 17 sarà una svolta epocale, ma Apple non è contenta: ecco perché

iOS 17, nuova versione del sistema operativo della mela, verrà annunciata al WWDC, che si terrà dal 5 al 9 giugno. Sarà il sistema operativo con cui verranno lanciati i nuovi iPhone 15, ma sarà anche una delle versioni più anonime e allo stesso tempo più rivoluzionarie di sempre.

Più anonime perché sembra non ci saranno grandissime novità per gli utenti: secondo molti commentatori esperti di Apple, tra cui Mark Gurman di Bloomberg, iOS 17 sarà un aggiornamento fatto soprattutto di bugfix e rifinimenti, soprattutto per Dynamic Island e Centro di controllo.

Ma, allo stesso tempo, iOS 17 sarà una svolta epocale, perché dovrebbe essere la versione del sistema operativo con cui Apple si aprirà al sideloading, consentendo agli utenti la possibilità di installare marketplace alternativi.

Non si tratta di una decisione spontanea di Apple, che probabilmente farà il possibile per rendere l'operazione sconveniente e certamente non la annuncerà a gran voce dal palco del WWDC.

Digital Markets Act

Il motivo per cui Apple dovrà consentire agli utenti di installare app e market di terze parti senza passare dall'App Store si chiama Digital Markets Act (DMA): è la nuova normativa europea che regola il mercato digitale, è pensata per promuovere l'innovazione e la concorrenza e contrastare gli abusi delle aziende che godono di posizione dominante sul mercato.

Tra le varie conseguenze dell'entrata in vigore del DMA, le società – come Apple e Google – non potranno obbligare gli utenti ad acquistare beni digitali da un solo store, consentendo quindi ai clienti di scegliere da quale negozio rifornirsi.

Le nuove normative saranno attive a partire dal 2024 e prevedono che l'UE possa multare le società inadempienti con multe fino al 20% del fatturato globale annuale. Nel 2022, Apple ha fatturato circa 400 miliardi di dollari: una multa simile, quindi, potrebbe arrivare fino ad 80 miliardi di dollari.

Com'è suddiviso il fatturato di Apple nel mondo, via Bloomberg

Come riassume il grafico qui sopra, per Apple l'Europa vale circa 95 miliardi di dollari ed è il secondo mercato più importante al mondo, dopo le Americhe.

Tuttavia, attualmente la maggior parte dei ricavi deriva dalla vendita di hardware e servizi: l'App Store rappresenta solo il 6% dei ricavi complessivi, e questa cifra scende sotto il 2% per quel che riguarda l'Europa (secondo due analisti di Bloomberg Intelligence).

È molto probabile, quindi, che Apple decida di adeguarsi alle normative consentendo il sideloading delle applicazioni.

Ma l'App Store non è l'unica questione in sospesa con l'Europa: oltre ai connettori USB-C (che sembrano praticamente confermati per i nuovi iPhone 15), le normative europee potrebbero spingere Apple anche ad accettare metodi di pagamento di terze parti all'interno delle app (e non imporre quindi l'uso del sistema di in-app purchase di iOS), accettare su App Store browser non basati su WebKit (il motore di web rendering di iOS) e perfino aprire iMessage a piattaforme di terze parti.

Attualmente non ci sono informazioni o rumor su come Apple abbia intenzione di approcciare le altre questioni citate qui sopra, ma per quel che riguarda i messaggi sembra che Apple escluda l'adozione di RCS.

La posizione di Apple

Apple ci è sempre andata giù pesante con chi provava ad aggirare le sue regole: probabilmente ricorderete lo scontro con Epic Games, che provò a inserire un sistema di pagamento alternativo in Fortnite, per evitare le commissioni di Apple (pari al 30%).

Il risultato fu che Fortnite venne immediatamente bannato da App Store e ancora oggi (dopo tre anni) non è più installabile su iOS. Ci fu una battaglia legale tra le due aziende, Epic provò a far breccia nel cuore degli utenti con un video che riprendeva lo storico spot del 1984 del Macintosh (da cui proviene il frame dell'immagine di copertina) ma alla fine Apple ebbe la meglio, e ne uscì anche da gran signora dimezzando le commissioni (dal 30% al 15%) per tutti gli sviluppatori con un fatturato inferiore a 1 milione di dollari l'anno.

Ma un conto è scontrarsi con una società multimilionaria che fa i propri interessi, un altro è scontrarsi con l'Unione Europea, che rappresenta il secondo mercato più importante per Apple.

Per questo motivo, la società della mela dovrà probabilmente adeguarsi, pur ribadendo le proprie ragioni: Apple ha infatti sempre sostenuto che aprire le porte al sideloading significhi ridurre la sicurezza per gli utenti.

È una posizione legittima e in buona parte anche sensata: non stupisce quindi che i dirigenti Apple ne abbiano fatto un cavallo di battaglia, sbandierando il "problema" ogni occasione utile. Ad esempio, al Web Summit di Lisbona Craig Federighi fece un lungo discorso sostenendo che il sideloading spalancherebbe le porte ai malware, come su Android, e paragonò la normativa europea a una legge che impone ai cittadini di installare una porta di servizio da tenere sempre aperta su ogni abitazione, rendendo quindi inutili i sistemi d'allarme e di sicurezza installati in casa.

Come andrà a finire

Secondo voci di corridoio, Apple consentirà il sideloading solo in Europa, ossia l'unico mercato al mondo in cui è obbligata a farlo.

Tuttavia, anche nel resto del mondo i regolatori stanno iniziando a muoversi in maniera simile all'UE: negli USA, ad esempio, il disegno di legge noto come Open Markets Act va esattamente nella stessa direzione

È possibile quindi che Apple possa implementare un sistema di sicurezza anche per le app distribuite al di fuori dell'App Store, in maniera analoga a come avviene su Mac dove è possibile installare software di terze parti scaricati da internet, ma i possibili rischi vengono fortemente limitati da macOS.

In ogni caso, l'Europa è un mercato troppo importante per Apple e l'Unione Europea ha più volte dimostrato di saper usare il pugno duro in situazioni simili: è quindi estremamente probabile che iOS 17 sarà davvero la prima versione del sistema operativo che consentirà agli utenti di installare app di terze parti senza passare da App Store, magari dopo aver accettato infiniti e minacciosi avvertimenti sui rischi per la propria sicurezza.

Tips, tricks e news!
Tutto il meglio della tecnologia in video brevi!
Seguici