
Come richiedere la cancellazione di link a Google
Ci sono circostanze in cui è possibile chiedere una cancellazione link a Google esercitando il cosiddetto "diritto all'oblio": ecco comeIn un'epoca in cui le notizie restano visibili e disponibili potenzialmente per sempre a tutti grazie alla sterminata "memoria" rappresentata da internet, c'è un diritto che può essere esercitato e che consente ai protagonisti di articoli e approfondimenti pubblicati online di chiederne la rimozione. Si chiama diritto all'oblio, e permette di chiedere la cancellazione di un link a Google assicurandosi che non compaia più nelle ricerche degli utenti.
Il diritto all'oblio può essere esercitato da chiunque sia coinvolto in fatti di cronaca. Nome, foto e altri dettagli di natura personale, trascorso un determinato periodo di tempo dai fatti riportati e se non vi sono strascichi, possono essere rimossi dai motori di ricerca - Google in primis - a patto che non vi sia più interesse pubblico o attuale a conoscere la vicenda. Con l'avvento di internet infatti non è più possibile affidarsi soltanto al trascorrere del tempo e alla sparizione della prime pagine dei giornali, perché qualsiasi contenuto rimane a portata di click e l'unico modo per farlo sparire è procedere con la deindicizzazione- rimuovere i tag che consentono a Google e ai motori di ricerca di trovare il contenuto in questione e proporlo agli utenti - o cancellare completamente la pagina in cui è contenuto.
Della questione si è occupato il Garante della Privacy, anche perché a oggi il diritto all'oblio resta un argomento particolarmente delicato e complicato nella sua applicazione pratica.
La prima cosa da stabilire è quando una notizia può essere considerata non più di interesse o attuale. Il Garante ha stabilito che per poter ricorrere al diritto all'oblio su una notizia devono essere trascorsi almeno due anni dalla pubblicazione e la vicenda narrata deve essere considerata ormai conclusa. Un esempio: se un articolo del 2018 riporta nome e cognome di una persona coinvolta in un fatto di cronaca ormai "esaurito"; che non ha cioè più alcun risvolto di attualità, la persona in questione può chiedere la rimozione di un link. Stessa cosa accade a chi è stato condannato penalmente e ha scontato la sua pena. Ma come fare, in concreto, a eliminare ogni riferimento personale relativo a una determinata vicenda da Google? Vediamo nei prossimi paragrafi.
In questa guida invece vi spieghiamo come difendersi dalla diffamazione via social.
Come cancellare i dati da Google
Il primo passo è accertarsi che si sia effettivamente nella posizione di poter esercitare il diritto all'oblio. Fatto ciò è necessaria una premessa: la pagina che contiene i dati sensibili può essere deindicizzata, oppure cancellata del tutto. Con deindicizzata si intende che la pagina è ancora in rete, ma non è più raggiungibile ai motori di ricerca. Il che significa che non è di fatto alla portata di nessuno se non a quella degli amministratori del sito su cui compare. La cancellazione fa sparire integralmente da internet la pagina contestata, ma la richiesta che un privato può fare per esercitare il diritto all'oblio è quella della deindicizzazione, che va rivolta al titolare del dominio o nel caso dei media al direttore del giornale. Questo accade anche perché il Garante ha stabilito che una notizia considerata vecchia può tornare di attualità, e dunque di interesse pubblico, nel caso in cui la persona cui fa riferimento sia coinvolta in vicende recenti e rilevanti, soprattutto se hanno risvolti penali e giudiziari.
Nel caso in cui si eserciti il diritto all'oblio, inoltre, va tenuto a mente che la richiesta di deindicizzazione deve riguardare anche le pagine che appunto grazie ai tag rimandano al fatto e alla persona di cui si parla pur senza citarla direttamente. Capita infatti che sulla stessa notizia vengano pubblicati diversi approfondimenti, e che anche se non tutti riportano per intero nome e cognome della persona potrebbero comunque comparire tra i risultati di ricerca per una serie di tag associati.
Rimuovere link da Google
Google dal canto suo ha una pagina apposita in cui si può chiedere la rimozione delle informazioni personali sulla base delle leggi sulla privacy europee. A questo link è possibile compilare un modulo che consente di chiedere la rimozione dalla ricerca di Google di specifici risultati relativi a chiavi di ricerca che includono il nome di una persona.
Il colosso di Mountain View, però, premette che "per questo tipo di richieste, bilanciamo i diritti alla privacy del privato con l'interesse del pubblico di avere accesso alle informazioni, oltre che con il diritto di altre persone a distribuirle.
Per esempio, potremmo rifiutarci di rimuovere determinate informazioni che riguardano frodi finanziarie, negligenza professionale, condanne penali o la condotta pubblica di funzionari governativi".La rimozione di un link è insomma a discrezione di Google, che per valutare chiede a chi fa richiesta di compilare i campi relativi ai dati personali, al link per cui si chiede la rimozione e alle motivazioni per cui la si chiede. Si può in parallelo chiedere anche al titolare o al responsabile del sito di procedere con la cancellazione, ma come già spiegato l'unica cosa che si può pretendere è la deindicizzazione, che è di fatto una sorta di cancellazione: nessuno può accedere a quel link tramite i canonici motori di ricerca.
Richiesta rimozione link Google, cosa fare in caso di esito negativo
Se la richiesta rivolta a Google e al titolare della pagina o del sito non dovesse andare a buon fine si può procedere per vie legali presentando un ricorso al Garante della Privacy o a un giudice.
L'azione giudiziaria può essere esercitata anche con il ricorso in via d'urgenza, che garantisce una soluzione in pochi mesi escludendo per il risarcimento del danno (che è invece previsto in caso di vittoria di una canonica causa intentata, per esempio, per diffamazione a mezzo stampa).