Acquisti sul web: come richiedere un rimborso

Una volta ricevuta la contestazione dell’operazione, l’intermediario finanziario ha l’obbligo di restituire le somme al cliente. Ecco regole e condizioni
SmartWorld team
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Acquisti sul web: come richiedere un rimborso

Il cliente che rileva un pagamento non autorizzato o di importo diverso da quello concordato ha il diritto di richiedere un rimborso al proprio intermediario finanziario. La contestazione dell'operazione deve essere effettuata prontamente e in ogni caso entro un periodo massimo di 13 mesi dalla data del pagamento, come stabilito nel contratto con la banca.

Anche se è concesso un lasso di tempo di 13 mesi per richiedere il rimborso, il cliente deve notificare immediatamente il furto, smarrimento o l'operazione non autorizzata non appena ne viene a conoscenza. Una comunicazione tempestiva evita ulteriori pagamenti da parte degli individui fraudolenti e dimostra l'attenzione e la prudenza del cliente.

Come richiedere un rimborso dopo aver fatto un acquisto sul web

Se il cliente agisce con diligenza, rispettando le disposizioni contrattuali, ha il diritto di ottenere il rimborso delle somme eventualmente sottratte, ma gli verrà trattenuta una franchigia di 50 euro per i pagamenti effettuati prima della denuncia di furto o smarrimento.

Nel caso in cui il furto o lo smarrimento dello strumento venga segnalato in ritardo, il cliente non abbia diritto ad alcun rimborso. Una volta ricevuta la contestazione dell'operazione, l'intermediario finanziario ha l'obbligo di restituire le somme al cliente entro un massimo di un giorno. Tuttavia, se l'intermediario accerta che il cliente non aveva diritto al rimborso, potrà recuperare le somme rimborsate. Esiste una situazione in cui il cliente è sempre rimborsato, a meno che non venga dimostrata la sua frode: quando l'operazione di pagamento viene effettuata senza l'utilizzo di un'autenticazione forte. Nel complesso, il quadro delle responsabilità è il seguente:

  • Carta di pagamento: l'emittente della carta è responsabile
  • Bonifico: l'intermediario presso cui si detiene il conto è responsabile
  • Addebito diretto: l'intermediario presso cui si detiene il conto è responsabile
  • Portafoglio elettronico (e-wallet): l'emittente dello strumento memorizzato nel portafoglio elettronico è responsabile
  • Bonifico tramite circuito chiuso: l'intermediario che gestisce il circuito chiuso è responsabile
  • Bonifico tramite servizio di disposizione di ordini di pagamento (PIS): l'intermediario presso cui si detiene il conto è responsabile

In aggiunta a quanto previsto dalla legge, il cliente titolare di una carta di pagamento potrebbe beneficiare, se previsto dal circuito, di una tutela aggiuntiva chiamata chargeback (rimborso in italiano), che consente di richiedere il rimborso di un pagamento anche in caso di contestazioni riguardanti la prestazione del venditore, ad esempio per mancata consegna di prodotti o per vizi.

Chargeback, che cosa è e come funziona

Il chargeback è uno strumento di tutela contrattuale che non deve però essere confuso con i rimedi previsti per legge in caso di pagamenti non autorizzati e descritti nel paragrafo precedente: per il chargeback valgono le condizioni e i tempi previsti dalle regole del circuito di pagamento, non quelle stabiliti dalla legge. Il chargeback è il diritto del titolare di una carta di pagamento di richiedere il rimborso di una transazione contestata direttamente all'emittente della carta. Questa disposizione viene fornita dai circuiti di pagamento come una forma di protezione per i consumatori, consentendo loro di recuperare fondi in determinate situazioni problematiche.

Le ragioni principali per cui un cliente può richiedere un chargeback includono la mancata consegna di beni o servizi, la fornitura di prodotti difettosi o non conformi, l'addebito non autorizzato o fraudolento sulla carta e le transazioni non riconosciute. In sostanza, il chargeback offre una via di ricorso ai clienti nel caso in cui si verifichino discrepanze o problemi con le transazioni effettuate.

Il processo di chargeback inizia quando un cliente presenta una contestazione all'emittente della carta di pagamento. Il cliente deve fornire una documentazione dettagliata per supportare la sua richiesta, come ad esempio ricevute, fatture, comunicazioni con il venditore e altre prove pertinenti. Queste informazioni vengono quindi valutate dall'emittente che decide se accettare o respingere la richiesta di chargeback.

Se la richiesta di chargeback viene accettata, l'emittente rimuove l'importo della transazione contestata dal conto del cliente e lo accredita nuovamente. Il cliente otterrà così il rimborso delle somme contestate direttamente sulla sua carta di pagamento. L'emittente potrebbe effettuare ulteriori indagini per determinare la validità della richiesta e raccogliere informazioni aggiuntive, se necessario. In ogni caso, il chargeback non è un processo automatico e può richiedere tempo. Ogni circuito di pagamento ha le proprie regole e procedure specifiche per la gestione delle contestazioni, e i tempi di risoluzione possono variare.

In genere, i clienti hanno un limite di tempo per presentare una richiesta di chargeback, che di solito è compreso tra 60 e 120 giorni dalla data della transazione contestata. Infine, il chargeback può influire sulla relazione tra il venditore e l'emittente della carta. Se un venditore riceve un numero significativo di chargeback, potrebbe essere soggetto a restrizioni o penalità da parte dell'emittente, come ad esempio l'addebito di commissioni aggiuntive o la sospensione del servizio di elaborazione dei pagamenti.

Come evitare le truffe online

Nell'era digitale in cui viviamo, le truffe online rappresentano una minaccia costante per la sicurezza delle nostre informazioni personali e finanziarie. Da qui l'importanza di adottare misure preventive per proteggersi dalle truffe online e mantenere la propria identità al sicuro.

Prima di tutto, mantenere i propri dispositivi, come computer, smartphone e tablet, aggiornati con gli ultimi aggiornamenti di sicurezza. Questi aggiornamenti includono patch di sicurezza che risolvono vulnerabilità note nei sistemi operativi e nelle applicazioni.

Mantenere il proprio sistema operativo e software aggiornati è fondamentale per garantire una protezione efficace contro le minacce informatiche.

In secondo luogo, utilizzare password robuste e uniche per ogni account online. Evitare di utilizzare password facili da indovinare come nomi di famiglia o date di nascita. Le password dovrebbero essere composte da una combinazione di lettere maiuscole e minuscole, numeri e caratteri speciali. L'uso di un gestore di password affidabile può aiutare a memorizzare e generare password complesse in modo sicuro. Quindi prestare attenzione ai siti web che si visitano e ai link su cui si fa clic. Evitare di visitare siti web sospetti o non affidabili e fare attenzione ai link ricevuti tramite e-mail o messaggi. I truffatori spesso utilizzano tecniche come l'invio di e-mail di phishing che imitano istituzioni finanziarie o siti web popolari per indurre le persone a rivelare informazioni personali o fare clic su link dannosi.

Verificare sempre l'autenticità dei siti web e delle comunicazioni prima di fornire informazioni sensibili. Un'altra pratica importante è quella di utilizzare una connessione Internet sicura quando si accede a informazioni sensibili o si effettuano transazioni online. Evitare di utilizzare reti Wi-Fi pubbliche non protette, in quanto potrebbero essere facilmente intercettate da individui malintenzionati. È consigliabile utilizzare una connessione crittografata, come una rete Wi-Fi domestica o una connessione VPN (Virtual Private Network), per garantire la privacy e la sicurezza delle proprie comunicazioni online.

Infine, meglio essere cauti e prudenti quando si forniscono informazioni personali online. Evitare di condividere informazioni sensibili come il numero di carta di credito, il codice di sicurezza CVV o i dettagli del conto bancario su siti web non affidabili o attraverso canali di comunicazione non sicuri. Prima di fornire informazioni personali, assicurarsi di comprendere l'affidabilità e la sicurezza del sito o del servizio che si sta utilizzando.

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