Cos'è il DVB-T2 e cosa succederà al digitale terrestre dal 28 agosto
Scopri tutto sul nuovo standard di trasmissione del digitale terrestreAssediati come siamo dai servizi di streaming, spesso non consideriamo (e alcuni neanche guardano più) i cari vecchi canali televisivi. Ma questo che non significa che non ci sia progresso anche in questo settore. Anzi, ritardo dopo ritardo, anche il mondo della TV ha visto cambiamenti epocali negli ultimi anni.
Se infatti il primo switch off risale al 2012, con il passaggio dalla TV analogica a quella digitale, in questi anni stiamo assistendo a una nuova rivoluzione: il passaggio al DVB-T2 del digitale terrestre. Ma cos'è il DVB-T2, perché avviene questo cambiamento e cosa cambia con il precedente standard?
Andiamo a scoprirlo, perché il nuovo digitale terrestre è finalmente arrivato, e a poco a poco i canali televisivi passeranno allo standard. Non solo, ma vedremo anche come capire se il nostro TV supporta il DVB-T2 e quali sono i migliori apparecchi sul mercato.
Indice
Cos'è il DVB-T2
Cosa significa questo acronimo? Indica uno standard definito dall'ETSI (European Telecommunications Standards Institute, un'organizzazione di standardizzazione indipendente, senza scopo di lucro, che opera nel campo dell'informazione e delle comunicazioni) per la trasmissione televisiva digitale terrestre.
Come puoi immaginare, essendo di seconda generazione, questo standard segue uno standard precedente, chiamato DVB-T, e gli studi per introdurlo iniziarono addirittura nel 2006 (sei anni prima del lancio del digitale terrestre in Italia), mentre lo standard venne definito nel 2008.
Il DVB-T2 stabilisce una serie di specifiche per la trasmissione del segnale audio digitale compresso, video e altri dati che migliorano la qualità delle trasmissioni televisive.
Questo obbiettivo è raggiunto aumentando il bitrate, la quantità di informazioni che vengono trasferite nell'unità di tempo, il che è a sua volta possibile utilizzando schemi di modulazione avanzati e tecniche di correzione degli errori.
E grazie all'utilizzo di sistemi MIMO (multiple input-multiple output, come nel Wi-Fi), è possibile gestire più flussi di dati in entrata e in uscita.
Ma questi non sono le uniche caratteristiche del DVB-T2, che supporta l'High Efficiency Video Coding (HEVC o H.265), l'ultimo standard di compressione video (il quale consente velocità di compressione più elevate mantenendo la stessa qualità).
Un altro vantaggio del DVB-T2 è una migliore ricezione anche nelle aree a basso segnale, grazie all'introduzione di reti a singola frequenza (SFN), che consentono di trasmettere segnali sulla stessa frequenza da più trasmettitori, e quindi una maggiore distanza possibile tra antenne e ricevitori.
Inoltre il DVB-T2 è anche considerato più efficiente, in quanto offre più canali nella stessa banda di frequenza (i MUX, multiplex, ovvero "contenitori" in cui vengono trasmessi più canali), quindi le emittenti possono utilizzare le stesse bande di frequenza per trasmettere canali HD e canali SD, offrendo agli spettatori un mix di contenuti di alta e standard qualità senza sacrificare la qualità di visualizzazione.
Tutti questi vantaggi senza bisogno di cambiare infrastruttura, in quanto le apparecchiature DVB-T2 sono compatibili con l'infrastruttura di trasmissione esistente, consentendo alle emittenti di passare da a DVB-T2 senza dover sostituire tutte le apparecchiature.
Che differenza c'è tra DVB-T2 e DVB-T
Come immaginerai, se il DVB-T2 rappresenta la seconda generazione dello standard digitale terrestre, al momento viene utilizzato il DVB-T.
Introdotto nel 2012 con lo switch off della TV analogica e il passaggio al digitale, il DVB-T ha rappresentato una vera e propria rivoluzione, anche per quanto riguarda l'armonizzazione tra i vari Paesi dell'Unione Europea.
Ma cosa cambia tra DVB-T2 e DVB-T? Come abbiamo visto nel capitolo precedente, il DVB-T2 presenta numerose caratteristiche. Innanzi tutto, la banda è maggiormente ottimizzata, quindi permette di gestire più canali con le stesse frequenze.
Anche la qualità migliora. Per fare un esempio, la Rai passerà da una banda di meno di 20 mbit/sec a una di 37 mbit/sec, sulla stessa frequenza.
Quindi il DVB-T2 consente di migliorare la qualità dei canali e passare dall'SD all'HD, con la possibilità eventualmente di passare al 4K.
Inoltre se il DVB-T utilizza gli standard di compressione MPEG2 e MPEG4, il DVB-T2 supporta il sistema di compressione MPEG4 e, come dicevamo nel precedente capitolo, il più performante HEVC Main 10.
Altri vantaggi riguardano il segnale, che sarà più stabile e potrà raggiungere luoghi più lontani dalle antenne. Questo grazie alla possibilità di trasmettere il segnale sulla stessa frequenza da più trasmettitori in maniera costruttiva, invece di provocare interferenze come in precedenza.
Per fare un esempio pratico, si passa da una soglia di 70 km a 120 km, il che porterà il segnale dove prima non arrivava.
Perché si passa al DVB-T2
Quindi il DVB-T2 consente di vedere contenuti di maggiore qualità, trasmettendoli in modo più stabile e più lontano. Già questo è un motivo sufficiente per giustificare il passaggio, soprattutto se si confronta con le piattaforme di streaming.
Come dicevamo nell'introduzione, queste sono sempre più diffuse ed efficienti, e in termini di risoluzione e bitrate il digitale terrestre è rimasto indietro. E lo stesso vale anche per il satellite, che ha fatto una storica e parallela migrazione verso lo standard DVB-S2 e ora offre tantissimi canali in 4K UHD.
Ma c'è un altro motivo: il 5G. Per implementare le reti di nuova generazione infatti era necessaria una nuova banda, quella a 700 MHz (le frequenze comprese tra 694 e 790 MHz), che era occupata dai canali televisivi.
Come stabilito dal Decreto Ministeriale dell'8 agosto 2018, a gennaio 2020 si è iniziato a liberare le frequenze per destinarle al 5G, ma a causa dei problemi di interferenza del DVB-T era molto più complicato. Per questo il passaggio al DVB-T2 è stato pensato anche in ottica della cessione della banda a 700 MHz.
Quando entra in vigore il DVB-T2?
Ma non c'era già stato nel 2022 uno switch-off? Esatto, ma non del digitale terrestre DVB-T (che comunque è lungi a venire), ma dell'MPEG-2.
Il 21 dicembre 2022 si è infatti passati dalla codifica MPEG-2 alla più moderna codifica MPEG-4 AVC.
In realtà il passaggio al DVB-T2 sarebbe dovuto avvenire molto prima, e la cessione della banda a 700 MHz ha creato non pochi problemi alle maggiori emittenti televisive.
Dal 2022 Rai e Mediaset si sono infatti trovate a dover gestire lo stesso numero di canali con meno frequenze a disposizione, a discapito in alcuni casi della qualità, ma riuscendo a non spegnere nessun canale.
Il pericolo era infatti passare subito al DVB-T2 e non permettere agli utenti di vedere la TV, in quanto solo i televisori messi in vendita dal 22 dicembre 2018 devono per legge essere compatibili con il DVB-T2 (ciò non toglie che alcuni modelli prodotti prima non lo siano).
Detto questo, quando avviene il passaggio al DVB-T2?
Si inizia il 28 agosto 2024: la Rai, che fa da apripista, ha annunciato a luglio 2024 i canali che passano al DVB-T2 con l'accensione del primo MUX dedicato, il MUX B.
I canali sono Rai Storia HD sul canale 54 del telecomando (in codifica HEVC main@L4.1 a 8 bit), Rai Scuola HD sul canale 57 (in codifica MPEG-4) e Rai Radio 2 Visual HD sul canale 202 (in codifica HEVC main@L4.1 a 8 bit).
Inoltre nello stesso MUX B la Rai includerà anche Rai 4 HD, Rai Premium HD e Rai News 24 HD (nei canali del telecomando 21, 28 e 48, in simulcast con le versioni SD DVB-T, che continueranno a essere disponibili per chi non è dotato di TV compatibile), e Rai 1 HD, Rai 2 HD e Rai 3 HD (che però saranno visibili sui canali 501, 502 e 503 del telecomando).
Questo però non è un vero e proprio switch off, quanto una progressiva migrazione verso la nuova tecnologia.
Come prospettiva, tutti i canali DVB-T2 saranno in HEVC, ma visto che il DVB-T2 supporta sia il formato MPEG-4 che l'HEVC, la Rai mantiene un canale in MPEG-4 per ottenere stime più precise sulla compatibilità dei TV DVB-T2 sul territorio.
Non è infatti detto che un TV, specie se datato, supporti l'HEVC anche se è compatibile con il DVB-T2, e stando all'Auditel, ad agosto 2024 in Italia ci sono 10 milioni di TV non compatibili con il DVB-T2.
Cosa serve per vedere il DVB-T2?
Quindi cosa serve per vedere i canali in DVB-T2? Un apparecchio compatibile.
Come dicevamo, tutti gli apparecchi, televisori o decoder, venduti dal 22 dicembre 2018 sono obbligatoriamente compatibili con il nuovo digitale terrestre, quindi dovrebbero supportare il DVB-T2, mentre i TV venduti dal 1° gennaio 2017 sono invece compatibili con la codifica HEVC Main10. Quindi ogni TV o decoder acquistato successivamente a queste date supporterà lo standard.
Per quanto riguarda quelli precedenti, dipende. I dispositivi di fascia medio-alta acquistati tra il 2015 e il 2016 dovrebbero supportare entrambi gli standard, ma non è detto.
C'è un altro aspetto da considerare. Seppur pochi, ci sono anche TV DVB-T2 HEVC a 8 bit, e se adesso i canali vengono trasmessi a 8 bit, dopo lo switch off, che avverrà più avanti, si potrebbe decidere di passare alla profondità di colore a 10 bit.
Questo significa che questi TV non potranno gestirli.
Come verificare queste informazioni? Andiamo a scoprirlo.
Come fare a sapere se la TV è compatibile col DVB-T2?
Ci sono diversi modi per verificare se un TV è compatibile con DVB-T2. Il più semplice è controllare sul sito del produttore del dispositivo, sulla scatola o sul manuale.
In alternativa, ci sono due canali (dal 28 agosto 2024 uno) che si possono controllare. Il canale 200 è un canale di test, chiamato Test HEVC Main10, che consente di scoprire se il proprio TV è compatibile con il DVB-T2 e l'HEVC.
Attenzione, però, perché è alla massima qualità possibile, ovvero a 10 bit (main@L5.1 a 10 bit), quindi chi possiede un TV DVB-T2 HEVC a 8 bit vedrà lo schermo nero, ma potrà comunque vedere i nuovi canali DVB-T2 lanciati dalla Rai il 28 agosto 2024.
Fino al 28 agosto, la Rai ha mantenuto anche il canale 558 Rai Sport HD Test HEVC, mentre dal 28 agosto verrà trasmesso Rai Sport HD in modalità Jump HbbTV.
I migliori decoder e TV DVB-T2
Se dal 28 agosto 2024 non vedi i canali in esclusiva DVB-T2, Rai Storia HD, Rai Scuola HD e Rai Radio 2 Visual HD, ricorda di fare la risintonizzazione del televisore.
Nel caso continui a non vederli, prima o poi dovrai passare al DVB-T2. Come abbiamo detto, questo passaggio non è un vero e proprio switch off, ma sarà graduale. Nondimeno, prima o poi tutti i contenuti saranno in DVB-T2 e l'alternativa sarà vedere i contenuti in streaming, se disponibili (per quanto riguarda la Rai, si potrà sfruttare RaiPlay, mentre per Mediaset c'è Mediaset Infinity).
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Infine, se vuoi invece comprare un nuovo TV o un decoder compatibili con il DVB-T2, dai un'occhiata ai nostri consigli: