10 app da avere assolutamente sul Mac nel 2024

Nicola Ligas
Nicola Ligas Tech Master
10 app da avere assolutamente sul Mac nel 2024

macOS è un sistema operativo molto completo, che già out of the box è dotato di tutti i programmi dei quali la maggior parte degli utenti abbia bisogno, ed anche di più. Ma se c'è una cosa per la quale Apple è famosa è la quantità e qualità di app presenti nel suo store (e non solo): ecco quindi che vi proponiamo 10 app che dovreste avere sul vostro Mac, e che magari non conoscevate.

Attenzione: non stiamo dicendo che siano "le migliori" in assoluto, ma quelle che più di altre estendono le capacità di base del sistema operativo e soprattutto vi permettono di personalizzarlo a vostro uso e gusto, in modo che diventi davvero il vostro macOS. Sono infatti tutte app squisitamente dedicate al sistema operativo della mela, non cross-platform, e per questo particolarmente mirate ed ottimizzate (molte già pronte per gli M1).

App per Mac da avere 2024

Amphetamine

La prima delle 10 app da avere sul Mac è un grande classico, che tra l'altro proprio in questi giorni è stato oggetto di polemiche perché Apple aveva minacciato di toglierla dallo store (niente paura: è ancora lì!).

Parliamo di Amphetamine, un'app il cui nome è volutamente ironico, e che svolge uno ed un compito soltanto: tiene sveglio il vostro Mac, impedendogli di andare in sleep.

E a cosa serve tutto ciò? Ad esempio ad usare un MacBook con schermo chiuso mentre è collegato ad un monitor esterno, oppure a far sì che non si spenga mentre leggete un lungo documento, o ad evitare che per piccole interruzioni dobbiate riloggarvi.

Certo, potreste estendere il tempo di sleep nelle impostazioni, ma non è la stessa cosa che avere un semplice togli nella barra del Mac pronto ad avviarsi a comando; e potrete anche personalizzare dei trigger automatici che attivino Amphetamine all'avvio di una certa app, o alla connessione ad una determinata rete Wi-Fi o in seguito ad altri eventi.

Dulcis in fundo: l'app è completamente gratuita, il che è un po' una perla rara in questa nostra selezione.

La potete scaricare direttamente dall'App Store.

Sensei

Avete forse intravisto Sensei nella recensione del MacBook Pro 13 M1, anche se in quel caso l'ho usata solo per le sue doti di monitoraggio di sensori e ventole del MacBook, ma in realtà Sensei fa ben altro.

  • Ottimizza le applicazioni che si avviano in automatico, consentendovi di scegliere quali mantenere in esecuzione all'avvio e quali no.
  • Disinstalla le app in modo sicuro e completo, eliminando anche le eventuali cartelle di dati aggiuntivi create chissà dove.
  • Pulisce i file inutili: avrete un elenco di file di grandi dimensioni, immagini del disco, cache, log ed altro che potrete selezionare ed eliminare a piacimento, per liberare spazio di memoria.
  • Abilita un driver Trim, certificato da Apple, per massimizzare le performance dell'SSD e prolungarne la vita nel tempo.
  • Monitora lo spazio di archiviazione, con benchmark ed indicatori dello stato di salute e longevità del disco.
  • Monitora l'utilizzo della GPU (in arrivo una analoga funzione per la CPU).
  • Monitora lo stato della batteria.

Sensei è disponibile sul sito ufficiale: c'è una prova gratuita completa per 14 giorni, poi dovrete sottoscrivere un abbonamento o pagare in un'unica soluzione e non pensarci più.

Better Touch Tool

Tra le 10 app da avere sul Mac segnaliamo un altro grande classico: Better Touch Tool, una utility "storica" per macOS, che non per questo è meno attuale. Le opzioni che vi mette a disposizione sono infatti così tante, che ci vorrebbe un articolo a parte solo per lei (e non è detto che prima o poi non arrivi). Brevemente quindi, possiamo dirvi che Better Touch Tool vi permette di personalizzare trackpad (del MacBook o il Magic Trackpad), mouse (inclusi i Magic mouse), Touch Bar (potrete proprio aggiungere nuovi tasti ed eliminare del tutto la Touch Bar di Apple, Control Strip inclusa), scorciatoie da tastiera e altro.

Non solo: Better Touch Tool gestisce anche il ridimensionamento delle finestre, permettendovi di affiancarle facilmente, o comunque di far occupare loro solo una porzione di schermo predefinita.

E questo è solo un misero assaggio. Potete dare un'occhiata al video qui sopra o al sito ufficiale per ulteriori dettagli, ma meglio ancora potete provare Better Touch Tool per rendervene conto in pratica: i primi 45 giorni sono gratis, poi dovrete scegliere una formula di pagamento per continuare ad usarla, scegliendo tra licenza standard (valida per 2 anni di aggiornamenti, e a vita). Trovate sempre tutto sul sito dell'app.

Alfred

Alfred è un'altra di quelle app che meriterebbero un'intera guida a parte e che dovete avere assolutamente sul vostro Mac. In apparenza può sembrare solo uno Spotlight potenziato, ed in effetti lo è: ad esempio potete cercare direttamente all'intero dei siti con delle semplici abbreviazioni, così da aprire subito il browser predefinito sul risultato che più vi interessa, oppure potete cercare nel dizionario, nei contatti, nei segnalibri di Safari e Chrome; o ancora potete eseguire comandi da terminale, consultare lo storico della clipboard, o creare degli snippet di testo che usate spesso, in modo da averlo sempre a portata di mano.

Uno strumento particolarmente potente sono i Workflows, tanto che c'è un'intera sezione del forum ufficiale dedicata a condividerli, oltre che sul sito. Potete lanciare file ed app con una combinazione di tasti, e tramite un editor visuale potrete creare interconnessioni tra app, file e servizi, magari per forzare l'apertura di un determinato file con una specifica applicazione, o per filtrare una ricerca. Le possibilità sono infinite, e ve ne potete fare un'idea anche dall'ampiezza delle pagine di aiuto. Come già accennato, Alfred potrebbe meritare un video a sé stante per approfondirla al meglio, e non escludiamo affatto di farlo in futuro.

In generale le opzioni di Alfred sono davvero tantissime, e se avrete la pazienza di spulciarle tutte, troverete facilmente qualcosa che si adatterà al vostro tipo di lavoro e di utilizzo del Mac. La cosa positiva poi è che tante funzioni sono gratuite, mentre per alcune è necessario acquistare il Powerpack (29 sterline, singola licenza).

Ricordate solo di scaricare Alfred dal sito ufficiale e non dall'App Store, dove c'è solo una vecchissima versione.

Unclutter

Unclutter è un'alternativa per chi fosse alla ricerca di un clipboard manager, con qualcosa di più. Potete richiamare il pannello che vedete illustrato qui sopra semplicemente con uno swipe down dalla cima del vostro schermo, e lo troverete diviso in 3 sezioni riordinabili a piacere: file, storico degli appunti e note. È tutto piuttosto auto-esplicativo: potete depositare qualsiasi tipo di file nel primo contenitore, per averli a portata di mano quando volete, il secondo è una clipoboard history, che richiede di cliccare sull'elemento che volete copiare per metterlo negli appunti, ed infine avete note rapide per ogni evenienza.

Unclutter è un po' cara per ciò che fa: 21,99€ sull'App Store con un periodo di prova gratuita di 7 giorni. Indubbiamente l'app è ben fatta e ben integrata nel sistema, e più user-friendly di un Alfred, ma anche più limitata.

Ulteriori informazioni sul sito ufficiale.

Dropzone

Dropzone ha alcuni elementi in comune con Unclutter, ma anche molto di originale. Si tratta sempre di uno spazio nel quale depositare i vostri file, al quale potete accedere facilmente dalla barra di stato di macOS; ma fa anche molto di più. Posso infatti usarlo come launcher rapido per le applicazioni, per spostare/copiare file verso destinazioni preferite, ma soprattutto per eseguire svariate azioni rapidamente.

Dal ridimensionamento delle immagini, all'upload di video su YouTube, dall'installazione rapida delle app, alla condivisione sul cloud. Un'idea delle opzioni disponibili ve la potete fare direttamente sul sito ufficiale. Potete scaricare Dropzone dall'App Store con due settimane di prova gratuita, ma poi dovrete abbonarvi o pagarla in un'unica soluzione, ed anche in questo caso il prezzo è un po' caro.

PhotoMill

PhotoMill risponde ad un'esigenza molto precisa: modificare un gruppo di immagini tutte assieme e rapidamente. Se non aveste mai sentito questo bisogno, passate oltre, altrimenti inseritela di diritto nelle vostre 10 app da avere assolutamente sul Mac.

Ridimensionarle, aggiungere watermark, cambiare formato, aggiungere filtri, rinominare, correggere gamma, contrasto, esposizione, nitidezza e tanto altro. L'app è ben fatta, con una bella grafica e con tante funzionalità. Fa esattamente ciò che dice e lo fa bene, ed è anche aggiornata molto di frequente (già supporta gli M1 per es, come molte delle app già segnalate).

Costa 10,99€ direttamente dall'App Store, ma se voleste prima provarla c'è una versione di prova gratuita disponibile sul sito ufficiale. Se lavorate molto con le immagini, sono soldi ben spesi.

IINA

IINA è un player video open-source, gratuito, e perfettamente integrato in macOS, anche nell'era Apple Silicon. Lo apprezziamo per la grande personalizzazione che offre, sia a livello di interfaccia, che di comandi (è possibile fare di tutto con le scorciatoie da tastiera). Inoltre non ha il "brutto vizio" di molti player per mac che non sono in grado di avanzare alla traccia successiva, a meno di non metterla in una playlist.

IINA supporta e ricerca automaticamente i sottotitoli, ha la possibilità di scaricare contenuti da YouTube, ed è anche un ottimo player audio, con interfaccia ridotta per i file musicali.

MacDroid

Collegare dispositivi Android a macOS non è mai stato facile. Nel corso del tempo si sono susseguite varie soluzioni (sempre troppo poche in realtà), ma MacDroid è quella che funziona. Funziona perché è semplice, fa quello che deve fare, e lo fa a prova di idiota. Tutte considerazioni banali, ma chi usi Android e macOS sa che non è così. Potete lavorare direttamente sul dispositivo Android montato come fosse un disco esterno, leggere e copiare ciò che volete

È senz'altro l'app più specifica di tutta la selezione, nel senso che se non avete un dispositivo Android non ne avrete mai bisogno, ma in caso ci ringrazierete.

Con la versione gratuita potrete solo copiare file da Android al Mac; con quella completa (20 dollari l'anno di abbonamento, purtroppo), potrete fare anche l'inverso.

Tanti? Sì, ma la penuria di valide alternative è altrettanto deprimente.

Bartender

Terminiamo con un'app che vi servirà se avete scaricato tutte quelle indicate finora. Sì perché Bartender si occupa di personalizzare la barra dei menu di macOS, e lo fa molto bene. Potete nascondere elementi dalla barra, farli comparire solo al verificarsi di determinati eventi, ed anche ridurre lo spazio tra un'icona e l'altra, che in Big Sur è stato notevolmente aumentato.

Al momento l'app sta andando incontro ad una riscrittura completa, e nel frattempo è gratuita. A regime costerà poco più di 15€ e la potete trovare sul sito ufficiale. La sua utilità è direttamente proporzionale al numero di app che avrete nella barra dei menu: se fossero poche servirà a poco, altrimenti sarà di diritto un'app da avere assolutamente sul vostro Mac.