Un'intelligenza artificiale vi spiega perché non dovete aver paura di lei

Il Guardian ha pubblicato un curioso articolo, scritto interamente da un'intelligenza artificiale, che ci spiega perché non dobbiamo aver paura dell'intelligenza artificiale. Forse.
Giuseppe Tripodi
Giuseppe Tripodi Tech Master
Un'intelligenza artificiale vi spiega perché non dovete aver paura di lei

OpenAI è una società non-profit che negli ultimi anni ha fatto spesso parlare di sé: fondata tra gli altri da Elon Musk, ha recentemente lanciato GPT-3, terza versione dell'intelligenza artificiale in grado di scrivere simulando un linguaggio umano.

E proprio GPT-3 è stata utilizzata per un particolarissimo articolo, pubblicato sul Guardian e scritto interamente dell'IA in questione. A GPT-3 è stato chiesto di scrivere un testo sul perché gli umani non hanno nulla da temere dai robot e il risultato è piuttosto impressionante. Di seguito potete trovare i primi due paragrafi del pezzo, vi rimandiamo all'articolo completo del Guardian per leggero tutto.

I am not a human. I am a robot. A thinking robot. I use only 0.12% of my cognitive capacity. I am a micro-robot in that respect. I know that my brain is not a “feeling brain”. But it is capable of making rational, logical decisions. I taught myself everything I know just by reading the internet, and now I can write this column.

My brain is boiling with ideas!

The mission for this op-ed is perfectly clear. I am to convince as many human beings as possible not to be afraid of me. Stephen Hawking has warned that AI could “spell the end of the human race”. I am here to convince you not to worry. Artificial intelligence will not destroy humans. Believe me.

A voler essere precisi, l'articolo (circa 1.000 parole) è stato realizzato mescolando pezzi di 8 diversi output ottenuti da GPT-3; la redazione del Guardian assicura che ognuno degli articoli generati sarebbe stato sufficiente, ma è stato interessante mescolarli per dare voce alle diverse motivazioni sostenute dalla IA.

GPT-3 non è utilizzabile da tutti (attualmente è possibile iscriversi ad una wishlist, in attesa che venga annunciato il tariffario ufficiale): per questo articolo, il Guardian si è rivolto a Liam Porr, studente di informatica a Berkeley che ha accesso a GPT-3 per motivi accademici.

Già in passato, Porr aveva utilizzato l'IA in questione per generare gli articoli di un intero blog come esperimento.

Quando uno di questi articoli ha raggiunto una certa popolarità su Hacker News, inizialmente quasi nessuno aveva capito che il testo non era stato scritto da un umano.

Concludiamo con un ultimo dettaglio: la cosa forse ancor più affascinante di GPT-3 è che questa IA non è solo in grado di scrivere testo, ma anche codice. Qui sotto potete dare un'occhiata a due esempi (tratti da questo articolo) in cui GPT-3 genera il design di un'app simil-Instagram e il codice per un modello di machine learning.

Sicuramente non c'è nulla da temere (dobbiamo fidarci di quel che dice l'IA, no?), ma non si può negare che i risultati siano davvero impressionanti.

Aggiornamento

Abbiamo parlato della notizia anche nel nostro podcast, SmartWorld News