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Con Chrome la modalità incognito sarà ancora più in incognito, soprattutto per i siti che visitate

Matteo Bottin
Matteo Bottin
Con Chrome la modalità incognito sarà ancora più in incognito, soprattutto per i siti che visitate

Forse non lo sapete, ma tecnicamente i siti che visitate possono conoscere se lo state facendo in modalità incognito. Per fare qualche esempio, alcuni siti come il Boston Globe o MIT Technology Review hanno intrapreso delle azioni di blocco per chiunque visiti le pagine in incognito, in modo tale da massimizzare i dati ottenuti dalla navigazione. Ma come succede, e come Chrome dovrebbe diminuire questo problema?

In Chrome, il "fattaccio" risiede nelle API FileSystem. Quando si è in incognito, questa API viene disabilitata, e dunque, se un sito non riesce ad accedere all'API, vuol dire che l'utente sta navigando in incognito.

Per aggirare il problema, in qualche versione successiva, Chrome, all'avvio della modalità incognito creerà un file virtuale temporaneo (contenuto nella memoria RAM). I siti, dunque, potranno accedere al file, ma non sapranno che versione di Chrome si sta utilizzando e, inoltre, che ci si trova in modalità incognito. Il file, dato che si trova su RAM, sarà facilmente eliminabile dal browser alla chiusura del browser.

Che questo stratagemma possa funzionare? Probabilmente sul corto periodo, sì. Secondo alcuni Google potrebbe anche decidere di rimuovere del tutto le API FileSystem, se il rapporto costo-benefici dovrebbe risultare non vantaggioso. Probabilmente vedremo questo test in Chrome Canary 74.

Via: Engadget
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