Intel e "ZombieLoad": le patch potrebbero castrare le performance fino al 40% (video)

Matteo Bottin
Matteo Bottin
Intel e "ZombieLoad": le patch potrebbero castrare le performance fino al 40% (video)

Dopo aver superato le minacce Meltdown e Spectre comparse lo scorso anno, ieri è stata resa nota un'altra vulnerabilità, chiamata "ZombieLoad", che affliggerebbe i processori Intel rilasciati dal 2011 ad oggi. Purtroppo c'è una pessima notizia: le patch per sistemare in maniera completa la falla potrebbe far diminuire del performance delle CPU del 40% nei casi peggiori.

L'exploit ZombieLoad (in gergo tecnico Microarchitectural Data Sampling) sfrutta 4 bug hardware che permettono di accedere a dati sensibili (come password) dopo aver sovraccaricato il processore con dei dati che non è in grado di interpretare.

Ma come si arriva al dato del 40%? Secondo un documento appena pubblicato da Apple, per fermare completamente ZombieLoad bisognerebbe disabilitare completamente la nota funzionalità di hyper-threading presente nei processori Intel. Questo porterebbe ad un calo fino al 40% delle performance in contesti di multitasking (dati forniti da test Apple).

Tuttavia, pare che questa non sia la strada che voglia essere intrapresa: per ora la maggior parte dei sistemi (Windows, macOS, Android, ecc) si sta aggiornando con delle patch che forniscono una protezione parziale.

Apple, tuttavia, permette, agli utenti che lo richiedono, di disabilitare completamente l'hyper-threading tramite comandi da terminale (trovate tutto nel documento).

In tutto questo, Intel è molto ottimistica: nella pagina relativa alla falla, Intel stima un calo di performance del 3% senza disabilitare l'hyper-threading e dell'8-9% con protezione completa. In ogni caso, la stessa azienda spiega che non è necessario disabilitare l'hyper-threading in quanto dipende molto dal tipo di utilizzo. Voi lo farete?