
Questo Natale, oltre ai biscotti, infornate anche i dispositivi elettronici che non funzionano più (guida)
Affezionarsi agli oggetti può essere sbagliato, ma a volte ci sono cose che non riusciamo proprio a lasciare andare. Altre volte, un dispositivo si guasta nel momento meno opportuno e non ci sono le risorse per sostituirlo con uno nuovo. Che fare dunque? Fermo restando che l'assistenza ufficiale è la soluzione migliore, specie se non siete degli "smanettoni" che smontano qualunque cosa gli capiti a tiro solo per il gusto di farlo, esiste un'ultima spiaggia (non lo sottolineeremo mai abbastanza) per riparare un computer o uno smartphone che ha deciso di dirci addio: il forno.
Cos'è il reflowing
Ogni dispositivo elettronico è formato da diversi componenti, alloggiati su una scheda stampata che funge da supporto e sistema di interconnessione fra di essi. Col tempo però, capita che le saldature che collegano i componenti formino delle "microfratture", impossibili da trovare ma che spesso causano dei malfunzionamenti: questo in particolare è vero per dispositivi che si trovano ad affrontare sollecitazioni meccaniche, specie durante il trasporto, come computer portatili e smartphone.
Quando ogni altra strada sembra ormai senza uscita, il reflowing, ovvero lo "scioglimento" delle saldature ed il riempimento di queste microfratture, potrebbe essere una soluzione.
Quando eseguire il reflowing
Il reflowing ha senso quando il dispositivo è datato, ovvero è possibile che si siano create queste microfratture, specie se si tratta di un dispositivo mobile. Questa soluzione rappresenta un'alternativa se:
- Il dispositivo in questione è un laptop o uno smartphone, o un dispositivo che potrebbe essere stato esposto a sollecitazioni meccaniche o termiche
- Il dispositivo ha già diversi anni di vita sulle spalle
- L'assistenza sostiene che l'intera scheda sia da sostituire, ed in ogni caso non avete più garanzia ufficiale
Il reflowing invece non è adatto in questi casi:
- Il dispositivo è in garanzia
- Non si ha esperienza nel disassemblaggio di dispositivi elettronici
- Non si vogliono correre rischi in casa
Disclaimer
Non ci assumiamo alcuna responsabilità per danni a cose e/o persone derivanti dalla lettura di questo articolo.
Ovviamente dovete assolutamente evitare di mettere in forno componenti sensibili al calore come plastiche, batterie o monitor. Attenetevi al buon senso e fate tutto a vostro rischio e pericolo.
Occorrente
- Un dispositivo elettronico guasto
- Un set di cacciaviti
- Acetone/alcol denaturato (facoltativo)
- Pasta termica (facoltativa)
- Alluminio in fogli
- Carta forno (facoltativa)
- Phon
- Un forno elettrico
- Delle presine
- Un timer
Step 1: disassemblaggio
Per prima cosa, è necessario smontare il componente guasto: normalmente questa procedura si esegue per la scheda madre dei computer o dei dispositivi mobili. Il consiglio è quello di cercare su iFixit, su YouTube o su Google le istruzioni per il disassemblaggio del proprio dispositivo. Sconsigliamo di cimentarvi senza un minimo di esperienza o "andando a tentoni": si corre il rischio di danneggiare irreparabilmente componenti come connettori e cavi flat.
Step 2: preparazione
Riscaldate il forno a 200 gradi (se è disponibile, potete attivare l'opzione "ventilato"), provvedendo a svuotarlo completamente, ad eccezione di una griglia che verrà posta al centro.
Se volete, potrete disporre della carta forno sul fondo, in modo da "intercettare" la caduta di eventuali residui.
Una volta rimossa la scheda elettronica, provvedete a rimuovere tutti i componenti accessori: dissipatori, memorie RAM, CPU (qualora non sia saldata), adesivi (potrebbero infiammarsi nel forno) e quant'altro si possa smontare. Con l'acetone o con l'alcol rimuovete eventuali residui di pasta termica (ma è un passaggio opzionale). Utilizzando un phon impostato al minimo, soffiate via l'eventuale polvere.
Avvolgete eventuali porte e parti in plastica nei fogli di alluminio. Formate delle palline di alluminio, del diametro di componenti sensibili come CPU e GPU, e posizionatele sopra di essi.
Step 3: infornata
Aprite la finestra, in modo da arieggiare la stanza: l'operazione potrebbe creare dei fumi insalubri. Inserite la scheda nel forno con delle presine, facendo attenzione che l'alluminio copra le parti specificate prima. Chiudete il forno, impostate il timer a 10 minuti ed aspettate.
Una volta trascorsi i 10 minuti, spegnete il forno, prendete un bel respiro ed apritelo cercando di non respirare eventuali fumi; uscite dalle stanza e date il tempo alla scheda di raffreddarsi.
Trascorsa una ventina di minuti, con le presine tirate fuori la scheda dal forno: se completamente fredda, potrete passare allo step successivo.
Step 4: riassemblaggio e test
Seguite la vostra guida al contrario, applicate eventualmente della nuova pasta termica (dopo alcuni anni si secca e perde di efficacia) e riassemblate il componente. Incrociate le dita e provate ad accendere il dispositivo: se siete fortunati, potreste averlo riportato in vita! (Per noi ha funzionato.)