
La rete fissa in Italia a fine 2019: TIM cala ma rimane in testa, la fibra continua a guadagnare terreno
L'Osservatorio AGCOM fotografa la situazione della rete fissa alla fine dell'anno scorso, ma l'emergenza sanitaria che sta attanagliando il nuovo anno potrebbe portare ad un rapido cambiamento di scenario.AGCOM ha pubblicato il suo ultimo Osservatorio sulle telecomunicazioni, relativo all'ultimo trimestre del 2019. Per quanto concerne in particolare i servizi di rete fissa, si assiste ad un sensibile calo degli accessi (-180 mila rispetto al trimestre precedente, -700 mila rispetto ad un anno fa), ma questa tendenza potrebbe presto interrompersi.
L'emergenza sanitaria in atto, che ha reso necessario il ricorso allo smart working e alla didattica a distanza per milioni di italiani, potrebbe infatti spingere molti utenti a stipulare nuovi contratti di linea fissa nel corso di questo 2020. Al contempo, gli operatori saranno chiamati a velocizzare le operazioni di miglioramento infrastrutturale, per continuare ad offrire il miglior servizio possibile a nuovi e già clienti.
E in effetti, dal 2015 alla fine del 2019, la rete fissa in rame è passata dal 90% al 47,7% (-8,92 milioni di linee), a vantaggio della fibra FTTC (+6,7 milioni di linee), FTTH (+900 mila linee) e della FWA (+590 mila linee). Ciò ha comportato un deciso miglioramento della velocità di connessione, con le linee superiori ai 30 Mb/s che in quattro anni sono passate dall'8,1% al 55%, sul suolo italiano.
Per quanto riguarda le quote di mercato dei principali operatori di linea fissa, TIM rimane il leader incontrastato, con il 46,5% complessivo, seppur in calo del 3,7% rispetto all'anno passato. Crescono invece dell'1,2% sia Vodafone (15,3% delle quote) sia Fastweb (14,2%), mentre WindTre si accontenta di un +0,6%, raggiungendo il quarto posto (13,8%). Molto staccati Linkem (3,3%, +0,4%) ed Eolo (2,3%, +0,5%).
