Sbloccati 3 miliardi per la banda ultralarga pubblica, in attesa dell'ok dall'Europa

Cosimo Alfredo Pina
Cosimo Alfredo Pina
Sbloccati 3 miliardi per la banda ultralarga pubblica, in attesa dell'ok dall'Europa

Era inizio gennaio quando il sottosegretario del ministero dello Sviluppo economico e delle comunicazioni Antonello Giacomelli annunciava l'iniziativa pubblica con cui lo Stato si impegna a portare la fibra, nota anche come connessione a banda ultralarga, in 7.300 comuni tagliati fuori dagli operatori perché "a fallimento di mercato".

Alcuni giorni fa si è tenuta la conferenza Stato-Regioni che porta avanti il progetto. Sono infatti stati sbloccati i fondi necessari a far partire il progetto per la fibra a gestione pubblica.

Il fondo dedicato allo sviluppo digitale sarà da 3 miliardi di euro, uno in meno rispetto a quanto auspicato in principio. Questo risparmio è stato possibile grazie al fatto che alcuni operatori hanno rivisto il proprio interesse ad espandere la banda ultralarga, da qui la necessità di meno soldi.

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A mettere in atto il progetto per la fibra pubblica, che in alcune zone sarà comunque realizzata con il contributo degli operatori, sarà Infratel che si occuperà soltanto del lato tecnico logistico, lasciando la gestione a Stato e Regioni.

L'ultimo freno al piano per potare la connessione veloce nei comuni "a fallimento di mercato" è quello dell'Unione Europea che dovrà dare il via definitivo. Giacomelli ha dichiarato che ci vorranno pochi giorni per ottenere le autorizzazioni da Bruxelles. Poi sarò il tempo dei bandi; dopo di questi sarà questione di "alcune settimane" per vedere l'inizio dei lavori.

Un intervento in un certo senso storico, per il settore delle infrastrutture e delle telecomunicazioni italiane, che sarà organizzato con una gestione in cluster che promette di portare la fibra da almeno 30 Mb/s su almeno 7.300 comuni entro il 2018, a partire da Abruzzo, Calabria, Marche, Lazio, Puglia, Sardegna, Lombardia, Toscana.

Via: Mondo3