
Secondo uno studio, i dati degli europei vengono condivisi 376 volte al giorno per scopi pubblicitari
Secondo il rapporto della ICCL (Irish Council for Civil Liberties), i dati sugli utenti europei di Internet vengono condivisi in media 376 volte al giorno tramite il Real Time Bidding, una tecnica di gestione della pubblicità online. Nel caso dei cittadini statunitensi, la media aumenta a 747.
L'ICCL, dunque, è attualmente impegnata in un'azione legale con l'industria della pubblicità digitale e la Commissione per la protezione dei dati per una violazione dei dati di grandissime dimensione. Secondo l'Irish Council for Civil Liberties, infatti, nessuno ha mai acconsentito a questa pratica.
Nel dettaglio, i dati degli utenti vengono condivisi tra broker che agiscono per conto di chi inserisce annunci pubblicitari mentre altri li leggono (stesso i marchi coinvolti risultano estranei alla questione). Questa condivisione illegittima di dati comprende informazioni del dispositivo su cui viene caricata la pagina, dettagli sulla geolocalizzazione del dispositivo e altre informazioni, tra cui i siti precedentemente visitati.
Infine, le informazioni di identificazione personale non sarebbero incluse, anche se gli attivisti confermano che il volume complessivo dei dati rappresenta a tutti gli effetti una violazione della privacy.