Confermata la maxi-multa per Google da parte dell'UE: 2,4 miliardi di euro dall'antitrust

Vincenzo Ronca
Vincenzo Ronca
Confermata la maxi-multa per Google da parte dell'UE: 2,4 miliardi di euro dall'antitrust

Arriva una rilevante batosta per Google da parte dell'Unione Europea in merito alla causa che l'organo antitrust dell'Unione ha intentato al gigante della tecnologia per alcune pratiche scorrette in merito all'abuso della sua posizione dominante.

Nello specifico la causa, presentata per la prima volta nel lontano 2009, ha come oggetto le pratiche scorrette che Google avrebbe condotto nei confronti dei suoi concorrenti più piccoli in materia di visibilità dei prodotti commerciali su internet. Dall'alto della sua posizione di assoluta popolarità nel settore delle ricerche online, Google avrebbe favorito in termini di posizionamento tra i risultati di ricerca, i suoi servizi di confronto per gli acquisti.

La prima sentenza di questa causa era arrivata nel 2017 a sfavore di Google. Successivamente BigG ha impugnato la sentenza rivolgendosi alla General Court of European Union. Questa però ha confermato il verdetto della prima sentenza, confermando anche la multa da 2,4 miliardi di euro per Google.

La sentenza arriva a valle del lavoro svolto dal Commissario Europeo per la Concorrenza Margrethe Vestager, e si basa appunto sul concetto di "auto-preferenza" che Google avrebbe attuato nell'ambito della sua piattaforma di ricerca per favorire la sua sezione Shopping. Secondo Thomas Vinje, consulente legale di FairSearch, questa sentenza fornirà supporto anche a eventuali ulteriori azioni legali dell'UE nei confronti di Google, che potrebbero arrivare per le stesse pratiche scorrette in materia di pubblicità online, app store e streaming video.

C'è anche da considerare che quella che sembra una vittoria per la Commissione Europea è il risvolto di una battaglia legale durata più di 10 anni. La quale potrebbe non essere nemmeno arrivata alla fine, perché tecnicamente Google potrebbe impugnare nuovamente questa seconda sentenza e rivolgersi alla Corta di Giustizia Europea.