Fatturazione a 28 giorni: niente più scuse. Respinto l'appello degli operatori, è tempo di rimborsi

Va molto lentamente, ma la legge italiana prosegue nel suo iter giudiziario contro gli operatori della linea fissa.
Enrico Paccusse
Enrico Paccusse
Fatturazione a 28 giorni: niente più scuse. Respinto l'appello degli operatori, è tempo di rimborsi

Il Consiglio di Stato si è pronunciato in merito alla decisione dell'AGCOM di abolire la tariffazione a 28 giorni, sostenendo i consumatori e respingendo l'appello proposto dagli operatori di mercato, quali Wind, Fastweb e Vodafone, che saranno dunque costretti a rimborsare i clienti.

Tutte le aziende coinvolte (compresa TIM che non ha partecipato al processo d'appello) dovranno restituire in bolletta i giorni illegittimamente erosi tramite la fatturazione a 28 giorni applicata alle offerte di telefonia fissa. Il periodo da considerare rimborsabile parte dal 23 giugno 2017 sino alla data in cui è stata ripristinata l'appropriata fatturazione mensile.

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Esprime soddisfazione Paolo Fiorio, legale dell'associazione Movimento Consumatori: "Gli indennizzi devono essere automatici e immediati e devono prescindere dalle richieste degli utenti. Le compagnie telefoniche non hanno più scuse e devono adempiere alla delibera dell’Agcom, altrimenti chiederemo l’ottemperanza delle sentenze."

Lo stesso Fiorio va avanti a sottolineare la legittimità della richiesta d'indennizzo anche da parte di coloro che hanno esercitato il diritto di recesso successivamente al 23 giugno 2017.

A questo punto non ci resta che aspettare la reazione da parte dei vari operatori, che finora si erano limitati ad offrire ai propri clienti dei bonus in cambio della rinuncia al diritto di rimborso.