PewDiePie risponde allo "scandalo" recensioni pilotate, ed è piuttosto arrabbiato (video)

Cosimo Alfredo Pina
Cosimo Alfredo Pina
PewDiePie risponde allo "scandalo" recensioni pilotate, ed è piuttosto arrabbiato (video)

Negli ultimi giorni ha fatto il giro del web la notizia su come, nel 2014, Warner Bros. abbia pagato alcuni tra i più famosi youtuber per promuovere, secondo l'accusa dell'antitrust statunitense (FTC), in maniera non trasparente il videogioco Middle Earth: Shadow of Mordor.

Tra gli influencer travolti dallo "scandalo" c'è anche PewDiePie il cui nome è nelle ultime ore è rimbalzato da una pagina all'altra del web. La cosa non gli è andata bene e con un video di più di cinque minuti (lo trovate a fondo articolo sottotitolato in italiano) ha risposto alle accuse, anche se in verità non è che abbia fatto tutta questa chiarezza.

Infatti nell'intervento PewDiePie ha voluto rimarcare come nella descrizione del video, appunto risalente al 2014, fosse indicato che il contenuto era sponsorizzato, che lui non è un recensore e di come la cosa sia stata gonfiata dai siti di informazione per prendere qualche clic in più sfruttando la sua fama.

LEGGI ANCHE: 

PewDiePie e altri youTuber nel mirino dell’antitrust

Quello che però non ha ben spiegato PewDiePie nel suo video di smentita è che la FTC, già nel 2009, aveva chiaramente indicato che gli influencer devono esplicitamente dichiarare nel video se il contenuto è sponsorizzato e proprio in merito alla questione Warner Bros. ha specificato che lo scrivere una breve nota nella descrizione non sia stato sufficiente.

PewDiePie ha comunque concluso lo sfogo spiegando che secondo lui è stato onesto, anche perché lui è svedese e la FTC si occupa di questioni negli USA (nonostante la maggior parte della sua audience sia proprio negli States), e che comunque adesso indica chiaramente a voce quando viene pagato per un video. Siamo certi che la cosa sarà più che sufficiente a ripristinare la fiducia dei suoi fan… oppure no?