Google cloud batte Pi greco 100 trilioni di volte

Vincenzo Ronca
Vincenzo Ronca
Google cloud batte Pi greco 100 trilioni di volte

Google rappresenta un punto di riferimento nel campo tecnologico, non solo per i suoi smartphone nel mondo Android ma soprattutto per gli strumenti software che offre a tutti. Proprio grazie a Google Cloud arriva un'importante risultato per la matematica e la scienza in generale.

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Emma Haruka Iwao, una scienzata informatica che lavora con Google Cloud e che è conosciuta in tutto il mondo per i contributi forniti alla ricerca matematica, ha appena annunciato di aver scoperto una nuova cifra decimale del pi greco. Il pi greco è un numero trascendentale, ovvero un numero che non può essere espresso come un polinomio finito. In altre parole, le sue cifre decimali sono infinite e non seguono un pattern predefinito.

Questo significa che le sue cifre decimali non possono essere previste tramite un'espressione matematica. Il suo fascino deriva dalla combinazione tra la sua complessità algebrica e la semplicità della sua definizione, visto che non rappresenta altro che il rapporto tra una circonferenza e il suo stesso diametro.

Emma Haruka Iwao ci annuncia di aver scoperto la 100 trilionesima cifra decimale del pi greco. Per farlo il calcolatore utilizzato ha impiegato 157 giorni, ha processato ben 82.000 TB di dati. Questo è un record mondiale, che supera quello del 2019 fissato dalla stessa scienziata, quando scoprì la 31,4 trilionesima cifra decimale del pi greco.

Per avere un'idea della mole di cifre decimali conosciute del pi greco, basti pensare che 100 trilioni di metri equivalgono a circa 66 volte il tragitto necessario per andare sulla Luna e tornare indietro, oppure che 82.000 TB equivalgono allo storage che proporrebbero circa 160.000 Pixel Pro messi insieme, o ancora che contando da 1 a 100 trilioni pronunciando un numero al secondo ci vorrebbero più di 3 milioni di anni.

Insomma, il risultato appena raggiunto è storico quanto importante. E Emma Haruka Iwao afferma che non si fermerà qui e che continuerà a contare. I calcolatori sono sempre più potenti, e noi cerchiamo sempre di afferrare l'impossibile.

Fonte: Google