Service Marketplace, il servizio di LinkedIn per i freelance

LinkedIn ha presentato Service Marketplace, il nuovo servizio che mette in contatto i freelance con potenziali datori di lavoro per sviluppare progetti
SmartWorld team
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Service Marketplace, il servizio di LinkedIn per i freelance

Ancora novità in casa LinkedIn: la società di proprietà di Microsoft dedicata al mondo del lavoro è pronta a lanciare su larga scala Service Marketplace, un nuovo servizio dedicato esclusivamente ai freelance e finalizzato e metterli in contatto con potenziali committenti nel sempre più vasto e connesso universo lavorativo 2.0.

LinkedIn, che a oggi conta su 740 milioni di utilizzatori, 25 dei quali arrivati nell'ultimo anno e mezzo, è deciso a espandere quella che sino a oggi è rimasta una nicchia, ma che è destinata inevitabilmente a crescere dopo la spinta della pandemia: quella dei freelance. L'obiettivo è ampliare le possibilità per i liberi professionisti, aprendo un nuovo fronte nel mercato del lavoro. Il nuovo servizio Service Marketplace consentirà a chi è in possesso di una partita iva ed è un libero professionista di connettersi con potenziali clienti intenzionati a offrire loro lavori e progetti, proprio come accade in piattaforme come Fiverr e Upwork.

Nel 2020, anno della pandemia di coronavirus, queste due piattaforme hanno infatti registrato un notevole aumento di guadagni grazie allo smartworking: con i professionisti al lavoro da casa gran parte dei progetti sono stati sviluppati da remoto, con assegnazioni specifiche, e le due piattaforme hanno guadagnato qualcosa come 550 milioni di dollari, un aumento del 37% rispetto all'anno precedente.

Come funziona Service Marketplace

Già a febbraio LinkedIn aveva annunciato l'intenzione di avviare una serie di test su un sevizio di questo genere partendo dagli Stati Uniti. Il mercato del lavoro oltreoceano sta infatti subendo una radicale trasformazione: da un lato ci sono persone che a causa della pandemia hanno perso il lavoro e ne stanno cercando uno nuovo, dall'altro aumentano le schiere di lavoratori che hanno deciso di cambiare la propria carriera dando priorità a modalità di lavoro più flessibili e che consentono di scegliere per chi lavorare, per quanto tempo e per quanti soldi. Questa tendenza si riflette anche sugli utilizzatori di LinkedIn: Suzy Owens, portavoce dell'azienda, ha confermato che da inizio pandemia sono state migliaia le persone che hanno aggiunto la dicitura "open to work", "disponibile a lavorare", al proprio profilo.

Un modo per far sapere ai recuitrer e ai potenziali clienti di essere a disposizione, e il Service Marketplace segue proprio questo filone. I primi test portati avanti hanno dimostrato che l'interesse c'è, perché sono stati ben 2 milioni gli utenti della piattaforma che lo hanno manifestato.

LinkedIn ha diffuso un breve video su YouTube lo scorso 22 ottobre per spiegare il funzionamento del Service Marketplace: chi utilizza la funzionalità deve specificare di cosa ha bisogno e poi può avviare la ricerca, mentre chi offre il servizio deve specificare competenze e disponibilità a lavorare. A quel punto la piattaforma prova a fare il "match": il committente spiega che tipo di progetto vuole sviluppare e il freelance può accettare di lavorarci. Al termine dell'esperienza, il committente può esprimere una valutazione sull'operatore del freelance: "L'82% di chi assume o ha assunto un freelance ha detto di avere ricevuto una referenza da qualcuno nel suo network professionale - spiega LinkedIN - e lo ritiene il modo migliore per trovare il candidato migliore".

L'impostazione insomma sembra quella di aiutare professionisti come designer, sviluppatori ed esperti di marketing a trovare lavoro. Professionisti che devono necessariamente curare con estrema attenzione la parte riservata alla descrizione dei loro servizi per incrociare le ricerche dei potenziali committenti e datori di lavoro: tra i freelance valutati più positivamente ci sono un personal branding coach, un career coach e diversi esperti di marketing che oltre a indicare la loro qualifica spiegano in poche righe in cosa consistono il loro servizi.

Il responsabile prodotto di LinkedIn, Matt Faustamn, aveva annunciato a TechCrunch che le categorie a disposizione dei professionisti sarebbero state 250 per poi salire a 500 in caso di successo dell'iniziativa. Inizialmente non è prevista alcuna commissione, come accade invece per altri sistemi di reclutamento, una politica adottata per incentivare le persone a provare il servizio che potrebbe essere modificata nel momento in cui dovesse iniziare a ingranare. Nel frattempo LinkedIn ha già apportato alcune piccole ma attuali modifiche alla piattaforma dando al possibilità di specificare se si è alla ricerca di lavoro da remoto, in sede o ibrido (il modello che comporta parte del lavoro da remoto e parte in sede).