UE contro Apple: App Store e iMessage nel mirino

Nel DMA le indicazioni per permettere l'installazione di app store di terze parti e l'apertura di iMessage ad altri sistemi di messaggistica
Alessandro Nodari
Alessandro Nodari
UE contro Apple: App Store e iMessage nel mirino

Continua il percorso del Digital Markets Act (DMA) in seno all'Unione Europea. Dopo essere stato annunciato il mese scorso, il documento è ora passato per la Commissione Europea, che ha pubblicato una pagina di "Domande e Risposte" sulla questione, intitolata Garantire mercati digitali equi e aperti.

Il nuovo scritto definisce la posizione dell'Europa in merito alle aziende indicate come "gatekeeper" a causa del numero di utenti e fatturato, tra cui ovviamente Apple, e di come queste entità dovranno, tra le altre cose:

  • consentire agli utenti di installare app store di terze parti
  • rendere interoperabili i servizi di messaggistica, con l'implicazione che app come WhatsApp o Messenger potrebbero richiedere di interoperare con il framework iMessage di Apple, che dovrà conformarsi

Se la legge diventasse operativa, Apple, che ha sempre resistito a questi cambiamenti (da ricordare l'esempio in Olanda, dove ha preferito pagare una multa di 5,5 milioni di euro alla settimana piuttosto che obbedire al governo), potrebbe essere costretta ad apportare modifiche sostanziali ai suoi App Store, Messaggi, FaceTime, browser di terze parti e Siri in Europa.

Secondo Margrethe Vestager, il DMA dovrebbe entrare in vigore "nel mese di ottobre", e a quel punto i gatekeeper che ignorano le regole dovranno affrontare multe fino al 10% del fatturato annuo mondiale totale, o il 20% in caso di ripetute violazioni, e in caso di "violazioni sistematiche", la Commissione europea potrebbe addirittura obbligarli a vendere un'attività o parti di essa.