Il canone RAI potrebbe arrivare anche per smartphone e tablet?

Difficile, ma questa è la proposta di Carlo Fuortes, amministratore delegato di RAI
Giuseppe Tripodi
Giuseppe Tripodi Tech Master
Il canone RAI potrebbe arrivare anche per smartphone e tablet?

Secondo l'amministratore delegato di Rai, Carlo Fuortes, il canone per la TV pubblica sarebbe incongruo rispetto alle necessità del servizio, che negli ultimi anni ha visto una costante diminuzione delle entrate, per un crollo di 700 milioni di euro

Per fronteggiare queste perdita, davanti alla commissione di vigilanza Rai, Fuortes ha avanzato quattro proposte, di cui una ci interessa particolarmente da vicino. L'amministratore ha infatti suggerito un

ampliamento del perimetro di applicazione del canone ai device multimediali, quindi prevedendo che debba essere pagato anche da chi non possiede una TV ma utilizza smartphone e tablet

In altre parole, l'amministratore propone di estendere il canone, facendolo pagare non solo a chi ha una TV, ma anche a chi utilizza smarpthone e tablet. A scanso di equivoci, precisiamo che il canone televisivo è "un'imposta sulla detenzione di apparecchi atti o adattabili alla ricezione di radioaudizioni televisive" quindi, in linea completamente teorica, applicabile anche ad altri dispositivi oltre la TV (dopo aver definito legalmente cosa di intende per "ricezione di radioaudizioni televisive", ovviamente).

L'idea dietro la proposta, probabilmente, è che pur non avento una televisione, ormai è possibile di usufruire della TV pubblica anche con tramite il portale RaiPlay.

A proposito del canone, Fuortes ha constatato che con l'introduzione del canone in boletta è sceso il tasso di evasione (adesso al 5-3 per cento); tuttavia, secondo l'AD, si tratta di una risorsa incongrua:

parliamo di 90€, contro i 312€ della Svizzera o i 138€ della Francia.

Nonostante l'idea dell'amministratore, al momento è improbabile che la proposta venga accolta dalla politica che dovrà legiferare in merito, ma non mancheremo di seguire eventuali aggiornamenti.

Mostra i commenti