Foxconn vuole iniziare a produrre i suoi smartphone

Giuseppe Tripodi
Giuseppe Tripodi Tech Master
Foxconn vuole iniziare a produrre i suoi smartphone

La maggior parte delle persone al mondo conoscono Foxconn come la fabbrica che produce gli iPhone, ma il successo della multinazionale taiwanese non è legata solo agli smartphone della mela. Foxconn, infatti, è la più grande produttrice di componenti elettrici in tutto il mondo ed è strettamente legata anche ad Amazon, Dell, HP, Microsoft, Xiaomi e tanti altri nomi del settore.

Ma sembra proprio che il marchio Foxconn presto potrebbe diventare un nome più vicino agli utenti, in quanto la società potrebbe produrre un suo smartphone. Questa ipotesi, che già circolava da qualche tempo, è stata confermata da Terry Gou, fondatore e CEO di Hon Hai Precision Industry, la società che possiede Foxconn.

D'altra parte, negli ultimi anni l'azienda taiwanese aveva intrapreso una serie di acquisizioni mirate decisamente interessanti: ad inizio dello scorso anno è stata acquistata Sharp (per 5,6 miliardi di euro), società che realizza la maggior parte dei display di iPhone e iPad; successivamente, la sussidiaria FIH Mobile ha acquisito una parte di Nokia Corporation e attualmente sembra prossima a comprare anche Toshiba, per circa 25 miliardi di euro.

Le città in cui hanno sede le diverse fabbriche Foxconn

Le acquisizioni citate su hanno rafforzato il know-how dell'azienda taiwanese, che sembrerebbe pronta per entrare nel mercato della telefonia con un dispositivo interamente progettato e realizzato autonomamente.

Tuttavia, il più grande ostacolo per la società potrebbe essere Apple: la compagnia della mela potrebbe non apprezzare la concorrenza da parte di Foxconn, alla quale ha recentemente diminuito il margine di guadagno con l'ultimo rinnovo della partnership (dal 2,7% all'1,5%).

Attualmente non c'è ancora alcun dettaglio in merito ai futuri smartphone di Foxconn, ma non nascondiamo di essere curiosi di sapere cosa accadrà quando il gigante taiwanese entrerà nel mercato mobile.

Via: TomsHW
Fonte: Nikkei