Google e Apple tremano: a rischio le restrizioni dei loro app store per sideload e pagamenti

L'Open App Markets Act sempre più vicino a diventare legge
Alessandro Nodari
Alessandro Nodari
Google e Apple tremano: a rischio le restrizioni dei loro app store per sideload e pagamenti

Nuove grane in arrivo per Google e Apple. Dopo il governo sudcoreano, anche il Governo degli Stati Uniti sembra intenzionato a far crollare il castello dei due giganti del web. L'Open App Markets Act è passato dalla commissione giudiziaria del Senato, ed è sempre più vicino a diventare legge. La cosa preoccupante per Apple e Google è che l'atto abbia ottenuto un ampio sostegno bipartisan.

I dettagli della legge sono soggetti a cambiamento, ma in generale il governo americano vorrebbe che gli store di applicazioni delle due aziende consentissero ai clienti di installare app dall'esterno di tali store, non impedire la fatturazione di terze parti (o cercare di influenzare tale fatturazione in modo ingiusto con altre pratiche) e consentire app store di terze parti, tra le altre modifiche favorevoli alla concorrenza.

Molte delle modifiche proposte sono cose che gli utenti Android danno già per scontate, come la possibilità di effettuare il sideload delle app, installarle da qualsiasi fonte desiderino e la possibilità di installare app store di terze parti, anche se questi non ottengono lo stesso livello di integrazione del sistema del Play Store (cosa che Google ha comunque intenzione di cambiare).

Apple si è sempre dichiarata contraria alla pratica e nessuna delle due società vorrebbe rinunciare al proprio app store, vere e proprie di vacche da mungere, anche se entrambe hanno ceduto e abbassato i prezzi per alcuni sviluppatori.

La mossa è appoggiata da grandi attori del settore, come Spotify, Epic Games, Basecamp e molti altri che hanno formato la coalizione per App Fairness, un organismo che chiede ai legislatori di smantellare i castelli di Google e Apple, il tutto in nome della creazione di un ambiente più equo per altre aziende. Comunque, il disegno non è ancora legge e ha ancora una lunga strada davanti a sé prima che ciò possa accadere, senza ancora un programma, ma restiamo in fiduciosa attesa.