Ora si vendono anche chip falsi, per colpa della "crisi dei processori"
Ormai se ne parla da diverso tempo: la pandemia ha innescato un complesso sistema di concause che hanno portato l'industria dei processori a non riuscire a rispondere alla domanda del mercato. La crisi che ne è scaturita sta seriamente rallentando la produzione di alcuni beni (come le automobili) da un lato, mentre dall'altro sta facendo aumentare i costi di produzione e di conseguenza il cartellino di altre categorie di prodotti (come gli smartphone).
In questo quadro, truffatori e frodatori di professione hanno percepito il panico di alcuni produttori alla disperata ricerca di microchip e disposti ad abbassare la guardia, pur di reperire quantità di processori necessarie al loro business. Analisti di mercato ed esperti di sicurezza stanno avvisando che il numero di truffe e simili è in forte crescita, anche grazie alla vergogna delle vittime ad ammettere di essere stati raggirati.
Le truffe più comuni riguardano la fornitura di partite di chip fallati, venduti a prezzo pieno, ma di scarsa qualità o proprio non funzionanti.
Cosa che genera ovviamente malfunzionamenti e guasti nel prodotto finale e un abbassamento degli standard di qualità, oltre che della percezione del valore del marchio da parte dei consumatori.
Il mercato è sotto una tale pressione che i truffatori sono arrivati a pubblicare annunci sui motori di ricerca online. Chi si fida e abbocca all'amo deve sborsare grosse somme per poi vedersi rimandare continuamente il momento della consegna. Va ancora peggio a chi si affida a distributori incontrati online, i quali incassano e spariscono nel nulla, senza colpo ferire.
Uscire da questo momento non sarà facile, ma soprattutto ci vorrà del tempo. Avviare o riconvertire una fabbrica di produzione di processori è un'operazione che richiede parecchie centinaia di milioni di dollari, ambienti sterili più puliti di una sala operatoria che richiedono ettolitri di acqua al giorno e soprattutto tempi di realizzazione che vanno dai 18 ai 24 mesi.
Per questo, sono state proposte alcune soluzioni per limitare le attività dei truffatori come l'applicazione di watermark ottici o elettrici, l'uso di crittografia per certificare la bontà del prodotto originale e l'utilizzo di strumenti chimici e materiali microscopici nelle confezioni per impedire la contraffazione.
Tutte misure che però richiedono ulteriore tempo per la realizzazione e la condivisione.