Zoom: la crittografia end-to-end non sarà disponibile per gli utenti non paganti (aggiornato: contrordine, basterà fare verifica)
Una decisione difficile che ha lo scopo di rendere difficile un uso improprio della piattaformaDurante la conferenza con gli investitori di qualche giorno fa, l'amministratore delegato di Zoom, Eric Yuan, ha confermato che la crittografia end-to-end non sarà disponibile per coloro che sono su un account privato gratuito.
Una decisione che ha fatto molto discutere e che sembrerebbe motivata dal timore che Zoom possa essere usato come mezzo per compiere/organizzare attività illegali. Di fatto, Yuan ha confermato che la società intende collaborare con le forze dell'ordine per evitare il verificarsi di tali situazioni.
D'altronde, come sottolinea Alex Stamos, consulente per la sicurezza di Zoom, la stragrande maggioranza delle persone che vogliono utilizzare la piattaforma con fini malevoli utilizza account gratuiti collegati ad email fittizie. Garantire il totale anonimato con la crittografia end-to-end in questo caso aprirebbe la strada ad un numero maggiore di "cattivi utenti".
In ogni caso, viene sottolineato che i dipendenti di Zoom non monitorano né registrano proattivamente le conversazioni o le videochiamate ("né ora né in futuro").
Al solito, la parte difficile è trovare il giusto equilibrio tra due doveri: garantire la privacy ed evitare un uso improprio.
Zoom ha cambiato la propria idea ed ha annunciato che offrirà a tutti la possibilità di utilizzare la crittografia end-to-end, a partire da luglio (con una versione beta). Per evitare il problema "abusivi" la soluzione è semplice: per poter beneficiare della crittografia, l'utente dovrà superare un processo di verifica che, idealmente, dovrebbe rendere meno probabile l'uso improprio della piattaforma.