Apple e Google insieme contro il tracciamento indesiderato

I tracker sono una comodità, che non deve diventare un mezzo di stalking
Alessandro Nodari
Alessandro Nodari
Apple e Google insieme contro il tracciamento indesiderato

Con l'arrivo degli AirTag di Apple (ecco come usarli) nel 2021, è esplosa una vera e propria moda per i dispositivi di tracciamento, che ci consentono di trovare chiavi, borse e persino i nostri animali domestici grazie a reti di localizzazione in crowdsourcing (di fatto utilizzando le reti dei dispositivi come Dov'è della casa della mela).

Questi dispositivi sono senz'altro comodi, ma come molte tecnologie se non usati correttamente possono comportare dei rischi. Nel caso specifico, la possibilità di seguire una persona senza il suo consenso, per quello che si rappresenta come un vero e proprio stalking (qui trovate come ripristinare un AirTag ma abbiamo anche una guida sui migliori accessori AirTag). 

In questi ultimi anni le case produttrici hanno introdotto diversi strumenti per combattere il fenomeno, uno su tutti l'avviso da parte del telefono di un utente se rileva uno smart tracker nelle vicinanze, ma sempre a livello individuale, mentre ora Apple e Google, consce che non fosse sufficiente, si sono alleate con una proposta di standard del settore.

Con una proposta di specifica annunciata nella giornata di ieri, i due giganti del Web hanno infatti collaborato per implementare il rilevamento e gli avvisi di localizzazione non autorizzati su dispositivi Android e iOS, e già gli altri operatori del settore come Samsung, Tile, Chipolo, eufy Security e Pebblebee hanno espresso il loro appoggio. 

Nella specifica (che potete visionare a questo indirizzo), presentata come Internet Draft attraverso l'Internet Engineering Task Force (IETF), elenca una serie di best practice per i creatori di dispositivi di tracciamento Bluetooth, che dovrebbero aiutare a prevenire l'uso improprio dei localizzatori di posizione, e quindi prevenire il rischio di stalking, molestie e furto. Come delineato nel documento, il rilevamento del tracciamento indesiderato dovrebbe rilevare e avvisare le persone quando un localizzatore separato dal suo proprietario sta viaggiando con loro e fornire anche istruzioni su come trovare e disabilitarlo.

Soddisfatta della proposta Erica Olsen, Senior Director del Safety Net Project della NNEDV (National Network to End Domestic Violence, un'organizzazione no-profit americana), che ha dichiarato come "i nuovi standard ridurranno al minimo le opportunità di abusare di questa tecnologia e, per i sopravvissuti, diminuiranno l'onere di dover individuare i tracker indesiderati".

Sembra quindi che si stia avvicinando una vera e propria svolta per questo tipo di dispositivi, che anche prima del lancio degli AirTag sono stati un problema per la sicurezza degli utenti, ma che ovviamente con il dispositivo di Apple hanno visto un aumento esponenziale dei casi. Di contro, la visibilità di Apple ha portato a una maggiore sensibilizzazione, che finalmente si sta concretizzando in azioni condivise, anche se a dire il vero Apple già da tempo aveva introdotto delle soluzioni nella rete Dov'è per limitare l'utilizzo improprio.

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