Preparatevi a dire addio alle cabine telefoniche: TIM potrà rimuoverle
L'Agcom, a seguito di una consultazione pubblica, ha stabilito che non sia più necessario garantire la disponibilità delle cabine telefoniche. TIM, dunque, la società che gestisce i telefoni pubblici a pagamento in Italia, potrà avviare la rimozione delle 18mila cabine ancora in funzione. Questo servizio, nato nel 1889 nel Connecticut grazie a William Gray, fin dai primi anni duemila è stato lentamente superato dagli smartphone. Per questo motivo, già nel 2009 Telecom decise di rimuovere gran parte delle 103mila cabine allora esistenti.
Attualmente in Italia sono attivi 16.073 telefoni pubblici, a cui vanno aggiunte le 1.801 postazioni collocate negli ospedali, carceri e caserme, oltre alle 470 presenti nei rifugi di montagna. Secondo l'Agcom, dal 2010 al 2017, da questi telefoni pubblici sono state effettuate circa 20 milioni di chiamate, ovvero si è registrata una riduzione di circa l'80% (si partiva da un dato di 96 milioni di chiamate). Dati più recenti, riflettono ancora meglio il minore utilizzo delle cabine telefoniche: dal 2019 al 2021 il numero medio di chiamate effettuate ogni anno per ciascuna postazione si è ridotto del 57%, passando da 277 a 118.
Dunque, la decisione dell'Agcom sembra fondata su dati oggettivamente chiari. La nuova delibera, quindi, ha stabilito che la presenza dei telefoni pubblici va garantita nei luoghi di rilevanza sociale, come ospedali e strutture sanitarie con almeno 10 posti letto, oppure carceri e caserme con almeno 50 occupanti. TIM, infine, potrà procedere alla rimozione delle cabine telefoniche anche nei rifugi, tuttavia dovrà prima accertarsi che nella zona ci sia un'adeguata copertura radiomobile.