C'è un nuovo modo per usare le app Windows sui Chromebook
In collaborazione con Google, Cameyo ha lanciato un metodo chiamato Virtual App Delivery per trasmettere in streaming le app dal cloudI Chromebook sono strumenti eccezionali: robusti, economici e affidabili, negli Stati Uniti hanno spopolato nel settore educativo, e anche il settore aziendale li guarda con interesse, ma sono limitati dalla disponibilità di app (sapete come trasformare un PC in un Chromebook?).
Ecco perché Google si sta impegnando su tutti i fronti per rendere il suo sistema operativo per computer il più compatibile possibile, soprattutto per il lucroso mondo business. Al momento c'è il supporto per app Android e Linux, e grazie alle collaborazioni con Parallels e altri è arrivato anche per le app Windows.
La soluzione di Cameyo è però particolarmente interessante, perché sposta il concetto di virtualizzazione, mettendo il cloud in primo piano grazie a una piattaforma "Virtual App Delivery" (VAD) in grado di trasmettere applicazioni Windows, Linux, web e SaaS ad altri dispositivi.
Le app Windows appaiono come altre icone nel launcher e nella barra delle applicazioni di un Chromebook, ma in realtà sono PWA (Progressive Web Apps).
E non dovete pensare ad app separate dal sistema. Le app Windows sono integrate con il file system, permettendo agli utenti di accedere ai file e alle cartelle locali dall'interno delle istanze virtuali, oltre che integrarsi con ChromeOS Clipboard Connector per accedere agli appunti e consentire il copia e incolla locali.
Quindi non avete una versione di Windows virtualizzata, come avviene con Parallels o altri sistemi. Quando cliccate per esempio su un file DOCX e avete "installato" Microsoft 365, Cameyo fa in modo che venga avviato Excel, che verrà trasmesso dal cloud, eliminando così la complessità dell'infrastruttura e delle licenze di Windows, secondo lo sviluppatore. Un orientamento, come si dice, cloud-first.
Essendo inoltre isolate dalle risorse di rete, queste app evitano di esporre le porte del server, consentendo agli utenti di accedere solo ai processi e ai dati di cui hanno bisogno.
In sostanza, avete app Windows virtualizzate che sembrano native di ChromeOS e che funzionano fianco a fianco con Chrome e altre app web, senza dovervi preoccupare di nient'altro.
La soluzione è senz'altro un brutto colpo per Microsoft, perché mette all'improvviso nelle mani del settore aziendale dispositivi economici, sicuri e compatibili con le infrastrutture di cui hanno bisogno, qualcosa che l'azienda di Redmond ha cercato di fare per anni, ma incaponendosi a spostare nel cloud l'intero Windows, e non solo le app di cui un utente può aver bisogno.
Purtroppo al momento Cameyo è solo accessibile per gli utenti business, e solo su appuntamento per una demo riservata, quindi non abbiamo idea di come funzioni nella reatà e il suo livello di compatibilità, ma le premesse per una soluzione di successo ci sono tutte.